Festival di Cannes, la rivolta dei tacchi alti

Le ballerine dividono da anni l’opinione pubblica. C’è chi le ama e chi le odia. A Cannes 2015 ad esempio, alcune donne sono state rifiutate all’ingresso della proiezione di Carol, il film di Todd Haynes con Cate Blanchett, perché non indossavano tacchi alti. Le regole del festival sull’outfit sono molto stringenti e senza gli abiti giusti non si entra. Lascia pensare però il fatto che il film in proiezione raccontasse una relazione omosessuale ambientata nella New York anni ’50 e i relativi pregiudizi della società contemporanea. Una mossa di marketing totalmente sbagliata se l’intento era quello di promuovere la gender equality, secondo ScreenDaily, che ne riporta la notizia.

«A diversi ospiti – si legge – è stato negato l’accesso alla proiezione dell’anteprima perchè indossavano “rhinestone flats”» (un tipo di ballerine ndr).

NO COMMENT – Gli organizzatori del festival non hanno commentato l’accaduto ma, come riporta il quotidiano, avrebbero ribadito l’obbligo dei tacchi alti per le donne.

TWITTER – Intanto su twitter impazza la polemica, non sono in pochi quelli che hanno definito la rassegna di Cannes un festival obsoleto e anacronistico. Al coro si aggiunge anche Emily Blunt (Il Diavolo Veste Prada) che alla conferenza stampa del suo film Sicario ha definito l’accaduto “deludente”. Aggiungendo poi che «Tutti dovrebbero indossare le ballerine, non bisognerebbe portare sempre i tacchi. Questo è il mio punto di vista, io ad esempio preferisco le Converse».

 

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