CANNES 2015: La Palma d’oro torna in Francia con Jacques Audiard per Dheepan. Nulla per gli italiani!

FESTIVAL DI CANNES 2015 I PREMI DIRETTA STREAMING –

20.19– Per chi volesse seguire le conferenze stampa, ecco qui!


20.08- Dheepan Palma d’Oro! Entusiasmo nel teatro, perché torna in Francia uno dei premi più ambiti del cinema. Ma immeritato: i tre italiani e Jia Zhang-Ke, almeno, avevano mostrato una qualità ben maggiore.

JacquesAudiard

20.06- E’ il momento della Palma d’Oro. A darla i presidenti di giuria, i fratelli Coen, e l’adorabile straordinaria attrice Cecile De France

20.03- Ricapitoliamo: Migliori attrici, ex aequo, Emmanuelle Bercot e Rooney Mara, miglior attore Vincent Lindon. Regia a Hou Hsiao-hsien, sceneggiatura a Michel Franco. Premio della giuria a The Lobster di Yorgos Lanthimos.

LaszloNemes

20.02- Si aprono le porte per Jia Zhang-Ke Palma d’Oro: entrerebbe nel club di chi ha vinto sia Leone d’oro a Venezia che il primo premio a Cannes. Il Grand Prix, infatti, va a Laszlo Nemes per Son of Saul, un’opera prima troppo programmatica ma straordinaria, che parla d’Olocausto in un’ottica originale e dura, con una regia incredibile.

20.01- E’ il momento del Gran Prix, il secondo premio. A darlo Mads Mikkelsen.

19.59- Il ritardo è parecchio, i discorsi di ringraziamento dei premiati forse non sono mai stati così lunghi. Hsiao-hsien abbassa la media con poche parole. Ma c’è la traduzione ad allungare il brodo. “Non è stato facile fare questo film, partendo dai finanziamenti. Per questo ringrazio tutti. Che ci hanno lavorato e creduto”

19.58- L’Italia quasi sicuramente a secco. La regia va a Hou Hsiao-hsien, per The Assassin. Riconoscimento meritato.

19.57- Il premio alla regia lo darà Valeria Golino. Che da neoregista, bravissima, fa un inno ai creatori di sogni. In un francese molto sensuale.

19.56 – “Ho fatto tutto questo per loro. I miei genitori. Il premio lo dedico ai miei figli e mamma e papà. Che non ci sono più. Se ci penso…”. Lindon si fa scappare una lacrima, lo salva l’ennesimo applauso.

19.50- Teatro in piedi. Standing Ovation. E lui va a salutare, uno per uno, tutti i giurati. E’ commosso, ma è un duro, prova a non piangere. Vincent Lindon è quasi piegato dall’emozione. Faulkner diceva “fate sogni immensi, io vi dico solo che è la prima volta che ricevo un premio nella mia vita”. Incredibile, un delitto. Bravi i Coen e soci a sanare questa ingiustizia. “Dedico il premio ai cittadini che spesso non vengono considerati quanto meriterebbero e agli attori, tutti: altrimenti non sarei qua”.

19.48- La migliore interpretazione maschile vedrà come premiatrice Michelle Rodriguez. Che in effetti nella saga di Fast & Furious tiene testa a molti uomini.

Vince Vincent Lindon per La Loi du marché. Forse il miglior film francese, prova d’attore classica ma potente del francese. Viene premiato un grande spesso sottovalutato, va bene così. Il pubblico applaude e urla di gioia.

19.45- Una meravigliosa Laetitia Casta darà il premio della giuria. E ricorda, per primo, Il divo di Paolo Sorrentino e per ultimo Mommy di Xavier Dolan, ora giurato. Vince Yorgos Lanthimos con The Lobster. Questo, invece, è un premio meritatissimo: film sperimentale, coraggioso, ben recitato, scritto, diretto. Forse il più interessante, a livello di creatività, del festival.

19.39- Discutibilissimo l’ex aequo: Emmanuelle Bercot per il film Le Roi di Maiwenn – “grazie Maiwenn per la tua libertà e il tuo anticonformismo – dice in lacrime l’attrice francese -e grazie per avermi vista prima come persona che come attrice, e grazie Vincent, Mon Roi siamo noi due, con te tutto è diventato più bello e gioioso” e “oggi la mia vita si unisce ai sogni con questo regalo surrealista”. L’attrice e regista affianca Rooney Mara di Carol che beffa anche la sua compagna di set ben più illustre Cate Blanchett. Ringrazia tutti Todd Haynes che ritira per lei, impossibilitata a tornare in tempo da New York. Due premi che riconoscono prove notevoli, ma sopravvalutate. Come i film in cui le due recitavano.

19.38- E’ il momento della migliore interpretazione femminile. Premia Tahar Rahim, qui esploso con Il Profeta di Audiard. E ricorda la prima premiata. Bette Davis. “Io le ammiro, amo vederle recitare”.

19.34- E’ arrivato buon ultimo, al secondo venerdì. Ma Michel Franco con Chronic vince il premio per la miglior sceneggiatura. Ancora occhi lucidi sul palco. Scelta bizzarra come la capigliatura del cineasta che prende il premio. Film iperautoriale, glaciale con un ottimo Tim Roth. Scelta ardita. Franco è ambizioso e chiude il suo lungo discorso, per i tempi di Cannes almeno, con un “spero di tornare qui sopra”.

19.33- Valeria Bruni Tedeschi chiamata sul palco per le prix du Scenario. “Servono tre cose per un film: una buona storia, una buona storia e una buona storia. L’ha detto Hitchcock, non io”.

19.32- La “dura” Agnes si commuove ricordando Jacques Demy, il suo compagno d’arte e di vita.

19.28- Tenendo la mano della Birkin, la Varda ricorda la prima volta a Cannes. “Arrivai qui con una sacca e dentro tre chili di rulli: il mio primo film. Il produttore con cui avevo appuntamento lo rifiutò e io andai di hotel in hotel a cercare di darmi un’opportunità. Sognavo pubblico e soldi, ma non era il mio caso: sono francese, sono donna e faccio documentari. Ma ho avuto Cannes. E questa Palma d’Oro”. Poi continua con una cronistoria della sua cinematografia passata qui in Costa Azzurra.

19.25- Prima della salva di premi, c’è ancora tempo per rendere onore a Jane Birkin che premia con la Palma d’onore alla carriera l’87enne Agnes Varda. Birkin si commuove tessendone le lodi, il teatro esplode.

19.20- Lambert Wilson chiama la giuria del concorso. Sienna Miller in un vestito azzurro bellissima suscita ammirazione, ovazione per Dolan vestito e pettinato come Mika, Sophie Marceau è stupenda e fa spellare le mani, Joel ed Ethan Coen, presidenti, fanno alzare tutti. E introducono Benjamin Clementine, ex clochard ora voce nera dei poeti di londra.

19.18- Per introdurre i premi del concorso, ecco un video bellissimo con tutte le palme più belle e famoso. Germano non c’è, Virna Lisi e Moretti sì.

19.17- Wilson canta Happy Birthday a John C. Reilly. Oggi è il suo compleanno.

19.15- La tierra y la sombra di Cesar Acevedo, colombiano, vince la Camera d’Or per il miglior esordio. Molto divertente Reilly nella sua presentazione in francese. Il film era alla Settimana della critica, dove era stato selezionato anche Mediterranea, di Jonas Carpignano. Acevedo dedica il premio ai “contadini del mio paese, i veri eroi del mio paese, la Colombia”. Film meraviglioso, originale. Riconoscimento meritatissimo.

19.13- Performance canora da Palma dell’attore di Garrone e Lanthimos. Scende giù il teatro, applausi a scena aperta.

19.11- Niente fronzoli, è la volta di Sabine Azema per assegnare la Camera d’Or alla migliore opera prima. Premia John C.Reilly. Con i Fly Boys, sulla musica di Just a Gigolo, canta meravigliosamente.

19.10- Waves’68 è il corto vincitore della Palma d’Oro. Ely Dagher, giovane (classe 1985) ed emozionato, apre la serata dei premi, ringraziando la sua famiglia.

19.08- Si ricorda l’ex sindaco di Cannes, poi Lambert Wilson chiama Sissako, presidente della giuria della Cinefondation.

19.06- Dopo una performance introduttiva di un gruppo di artisti asiatici (un indizio sul vincitore) comincia la cerimonia.

19.03- La cerimonia, in video, sarà possibile seguirla anche qui.

CANAL+ – Cérémonie de clôture

18.57– Si intrattengono ospiti e pubblico con un greatest hits dei red carpet del festival. Ormai sembra certa la casella zero per l’Italia.

18.50- Con il “cast” di La Glace et le ciel di Luc Jacquet, il film di chiusura, finisce il red carpet. Manca pochissimo al disvelamento del palmares. Nel frattempo commovente standing ovation per lo scienziato Claude Lorius da parte di tutto il Grand Theatre Lumiere. Un simpatico vecchietto all’apparenza, in verità è l’unico che da 50 anni ci dice come sta (malissimo) il nostro pianeta. Carotando i ghiacci.

18.45- Si accelerano le procedure d’entrata, il direttore Thierry Fremaux mima un direttore d’orchestra e come sempre dà spettacolo con la sua elegante ironia in cima alla Montée des Marches.

18.40– Ci sono Jacques Audiard e gli autori di Dheepan, il meno peggio dei film francesi in concorso. C’è John C.Reilly (nel film di Matteo Garrone, ma anche in quello di Lanthimos, The Lobster). E c’è Vincent Lindon, de La Loi de Marché. Piatto ricco per la Francia come contraltare al digiuno italiano?

18.35- Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi sul red carpet. Fra poco cominceranno le danze. Ma a ballare, forse, non ci saranno italiani. Valeriagolino Con la giuria sul red carpet ha inizio la cerimonia di premiazione del 68° Festival di Cannes, sotto gli occhi della splendida Ingrid Bergman, la cui fotografia a sfondo bianco campeggia, sul manifesto della rassegna, su tutta la Costa Azzurra. In Italia potrete seguirla qui su Giornalettismo, su Sky Cinema e sul canale ufficiale del Festival, qui: Secondo gli addetti ai lavori erano i magnifici sette di un’edizione francamente deludente a giocarsi la Palma d’Oro. I tre italiani (Moretti in testa), gli asiatici Hou Hsiao-hsien e Jia Zhang-Ke, The Lobster di Yorgos Lanthimos e l’ungherese Son of Saul. Questo, appunto, fino a ieri. Spiando tra gli arrivi – anzi i ritorni – a Cannes di questo sabato, non si hanno notizie di registi italiani che magari non siano già arrivati nella stazione balneare transalpina ma, almeno, si siano attardati a Ventimiglia.

A queste valutazioni empiriche, si aggiungono i rumors che arrivano dal Palais (confermati da nomi importantissimi della critica e della cronaca: Piera Detassis, Paola Jacobbi, Mauro Donzelli). Che confermerebbe un palmares completamente privo di titoli italiani, anche nei riconoscimenti minori. E, addirittura, con dei francesi in corsa. Un altro tweet, del critico cinematografico spagnolo Gregorio Belinchón, confermerebbe l’uscita di scena degli italiani. Dal red carpet della Croisette arrivano però voci discordanti: alcuni parlano di Moretti premiato, ma dagli uffici di Cannes cominciano ad uscire titoli che non prevedono Moretti, Garrone o Sorrentino». cannes 2015 vincitori  Una decisione che, dovesse essere confermata, sarebbe assurda: mai la selezione francese era stata così scarsa e, di sicuro, i tre titoli nostrani (anche se due in lingua inglese) erano stati tra i migliori di uno dei concorsi peggiori degli ultimi anni. E anche i più apprezzati: Garrone, Moretti e Sorrentino hanno totalizzato rispettivamente 7, 10 e 17 minuti di applausi al Grand Theatre Lumiere.

E’ il direttore di Film Tv ad azzardare, grazie a un “avvistamento”, un palmares. Laszlo Nemes, cineasta magiaro e autore di Son of Saul, potrebbe essere il primo premio. E Cate Blanchett, in Carol mediocre seppur bellissima, sarebbe la migliore attrice.

Share this article