Livorno, il sindaco M5S Nogarin: «I rifiuti di Livorno? Eredità del Pd»
09/12/2015 di Redazione
Filippo Nogarin,
il sindaco M5S di Livorno alle prese con il nodo del bilancio dell’azienda dei rifiuti cittadina Aamps, è stretto in uno scontro tra pentastellati e Pd arrivato alla ribalta nazionale. Come spiega il quotidiano La Repubblica, al centro di uno scontro nazionale. Per Grillo oggi è l’eroe del Movimento, per i Democratici la dimostrazione dei «fallimenti dei 5 Stelle nei Comuni dove governano». Nogarin, intervistato dal quotidiano diretto da Ezio Mauro, rilancia attaccando Renzi e i dem: «Riconosco che questa è una parte della realtà che va a danneggiare l’immagine di Livorno. Ormai tutto ciò che riguarda i 5 Stelle diventa materia di dibattito, il Pd teme il risultato delle amministrative nelle grandi città, sa bene che potrebbero diventare un terremoto per Renzi e magari far cadere il governo. E così usa i cassonetti di Livorno».
NOGARIN CONTRO IL PD SUI RIFIUTI –
Su Repubblica, dopo la guerra delle foto dei cassonetti, Nogarin si difende per le proteste dei lavoratori di Aamps:
«Sciopera solo la Cgil, mentre Cisl e Uil hanno sospeso lo stato di agitazione. Un sindacato ha il diritto di scioperare ma la decisione di giunta e consiglio è stata presa in modo legittimo, sia chiaro. Siamo arrivati a una situazione di discontinuità rispetto al passato, noi cerchiamo soluzioni mentre il Pd trascinava debiti e tasse mai riscosse. Ora andiamo al concordato preventivo, unica scelta possibile. Forse il Pd teme che si scoprano gli altarini».
A cosa allude?
«Ci sono 26 milioni di bollette mai riscosse. Nei prossimi giorni tireremo fuori i nomi di privati e aziende che non pagavano la tassa sui rifiuti. Ci sarà da ridere».
Il Pd sostiene che il debito è passato dai 37 milioni del 2013 ai 53 del 2014.
«Noto con piacere che il Pd inizia a fare i conti col disastro che ci ha lasciato in eredità. Ricapitalizzare sarebbe stata la scelta più facile ma non avrebbe rotto col passato, sarebbe stato un altro modo per tirare avanti. Ora tutti hanno una ricetta per Aamps, Livorno è diventata una città di esperti analisti finanziari».
Di Maio sostiene che Aamps ha troppi dirigenti. Vero?
«Quello che si sporcano le mani sono un’esigua minoranza, basta dare un’occhiata alla pianta organica per capire che qualcosa non va. Il che la dice lunga sulla gestione del Pd, che faceva gli interessi suoi e non della città». Lei ha promesso di salvare i posti di lavoro. Sicuro di farcela? «Li salverò. Ho studiato bene le carte, mi sono preparato».
I tre consiglieri M5S Giuseppe Grillotti, Alessandro Mazzacca e Sandra Pecoretti sono stati però sospesi con effetto immediato per aver votato contro Nogarin e saranno espulsi. «Umanamente mi dispiace ma forse non hanno capito che il Movimento nelle istituzioni si siede per cambiare le cose e non per salvare lo status quo», ha replicato Nogarin. Certo, questo significherà restare appeso a un solo voto di di maggioranza.
«Lo so. Però la vita riserva sorprese, non drammatizziamo».
Grillo la ama e la difende. Cos’ha in più lei di Pizzarotti?
«Questa è un’altra balla, i sindaci sono valutati per ciò che fanno e Pizzarotti non è in disgrazia. La selezione dal basso funziona. La democrazia è partecipazione. Lo diceva anche Gaber».
È vero che non ha pagato la tassa sui rifiuti?
«Ero in affitto, la pagava il padrone di casa. Non sono tra gli 11mila evasori livornesi, io».
La comunità ebraica la attacca per la frase di un consigliere che accosta ebraismo e massoneria. «Una dichiarazione che mi rattrista e mi irrita, condivido l’amarezza. Ma è profondamente sbagliato accusarci di fomentare l’antisemitismo».