Fiumicino, il Terminal T3 potrebbe non riaprire per ora
29/06/2015 di Redazione
Fiumicino, il Terminal T3 dell’Aeroporto potrebbe non riaprire dopo l’incendio dello scorso 8 maggio 2015: sono in corso le ispezioni e le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità che avverte, fino a che non sarà chiaro lo stato della bonifica dell’atmosfera circostante e dei luoghi interessati dal rogo, non sarà possibile riaprire l’area. L’Enac, ente gestore del volo civile, chiede più chiarezza: “O ci dite cosa sta succedendo, o dovremo ulteriormente ridurre l’operatività”.
FIUMICINO, IL TERMINAL T3 POTREBBE NON RIAPRIRE
Tutto è sul Messaggero nella Cronaca di Roma.
Il terminal T3 dell’aeroporto di Fiumicino, danneggiato dall’incendio del 7 maggio, presenta ancora particelle di inquinanti. Una quantità minima, inferiore ai livelli di rischio per la salute di passeggeri e lavoratori, eppure quell’ala dell’aerostazione non potrà riaprire fino a che non sarà completata la bonifica. È il contraddittorio verdetto emesso dall’Istituto superiore di Sanità Iss che ha consegnato al Ministero della Salute la terza relazione sullo stato di contaminazione dell’aria da inquinanti dovuti alla combustione nel ”Leonardo da Vinci”. In base alle analisi effettuate dal Dipartimento ambiente dell’Iss, «si rileva il permanere di una sorgente di contaminazione attiva della concentrazioni di alcuni inquinanti (in particolare PCDD, PCDF e PCB)». Per PCDD si intendono le diossine, per PCDF i furani e per PCB i policlorobifenili, quasi tutte sostanze chimiche derivanti da plastiche combuste.
Il parere dell’Iss è contraddittorio, scrive il Messaggero: da un lato si assicura che non c’è pericolo per la salute riguardo gli inquinanti chimici ancora dispersi nell’aria e nelle zone dell’incendio; dall’altro, si legge nella relazione, “per assicurare le condizioni di qualità dell’aria indoor, in base ai parametri indicati dall’Organizzazione mondiale della Sanità, prima della riapertura del terminal si raccomanda di procedere in modo tempestivo all’eliminazione radicale della sorgente inquinante con modalità che impediscano la diffusione della contaminazione”.
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FIUMICINO, L’ENAC: “PIU’ CHIAREZZA O RIDUCIAMO LE OPERAZIONI”
Insomma, la prudenza non è mai troppa: ma non gradisce questa indeterminatezza da parte dell’Iss il presidente dell’Ente Nazionale Aviazione Civile, Vito Riggio. L’Enac si occupa della gestione tecnica e amministrativa degli aeroporti e del volo civile in tutto il paese. Senza chiarezza da parte di chi sta effettuando le ispezioni, dice Riggio, non ci sarà altra soluzione che ridurre ulteriormente l’operatività dello scalo di Fiumicino.
I passeggeri e gli organi istituzionali hanno diritto di poter disporre dei dati a cui fanno riferimento gli esami dell’Iss» tuona Riggio. « Questa genericità da una parte rischia di suscitare allarmismo e dall’altra penalizza gli operatori che stanno lavorando alla bonifica. Il sistema finora ha retto, tanto che Roma ha fatto 266mila passeggeri in più, dei quali 15mila a Fiumicino, nonostante il limite all’operatività al 60%. Se il Governo non darà risposte certe e la bonifica non verrà completata entro il 28 luglio, saremo costretti a ridurre ulteriormente le attività al ”Leonardo da Vinci”