Flavio Insinna commuove tutti: regala la sua barca per soccorrere i migranti
04/02/2016 di Boris Sollazzo
Ispira naturale simpatia a tutti. Sembra un vicino di casa quando si scatena nella lotteria dei Pacchi, così come quando lo senti, più intimo e istrione, a teatro. Figlio della factory di Gigi Proietti e di tanta gavetta, Flavio Insinna sa cosa vuol dire essere dalla parte sbagliata. E così quella bella barca che si era permesso con i primi soldi, quel lusso a cui si concedeva appena possibile, ha deciso di destinare quel suo strumento di svago per una causa più alta. Salvare vite umane, esistenze disperate di migranti che cercano lontano da casa il futuro, la sopravvivenza, la salvezza dalle guerre. E allora Roxana, il suo 15 metri, è andato a Medici Senza Frontiere. E non lo avremmo saputo se non fosse stata l’organizzazione transalpina a dircelo.
Con un comunicato sul suo sito.
“L’attore e conduttore televisivo Flavio Insinna ha donato la propria barca “Roxana”, un natante veloce di 14,80 metri, a MSF, a supporto delle attività di soccorso e assistenza in mare lungo le rotte della migrazione verso il continente europeo.Siamo molto grati a Flavio Insinna per questo gesto di grande generosità e per aver voluto sostenere la nostra azione lungo le rotte della migrazione. Stiamo valutando con i nostri centri operativi come impiegare questa importante donazione a supporto delle attività medico-umanitarie di MSF in mare, dove ancora oggi migliaia di persone in fuga da conflitti e povertà continuano a rischiare – e purtroppo a perdere – la loro vita per trovare sicurezza in Europa” ha detto Gabriele Eminente, direttore generale di MSF.I numeri dell’azione MSF per la migrazione in Europa sono triplicati. Nel 2015 MSF ha effettuato oltre 100.000 consultazioni mediche e psicologiche – sulle navi di ricerca e soccorso e nei progetti in Grecia, Italia e Balcani – e ha soccorso 23.747 persone in mare. In Grecia, MSF fornisce assistenza in mare a rifugiati e migranti in arrivo – oltre 62.000 da inizio anno di cui almeno 272 hanno perso la vita durante la traversata – e a terra offre cure mediche, protezione, servizi igienici e beni di prima necessità nelle Isole del Dodecaneso così come a Lesbo e Samo.
Un regalo, un segno tangibile della bontà d’animo di chi non è cambiato con il successo. Ma anzi, lo usa per far del bene agli altri. Questa volta, nel Pacco, abbiamo trovato molto più del primo premio. E lui ci ha dimostrato che alla disperazione altrui non possiamo rispondere “Affari tuoi”.