Atlante: cos’è il fondo salva-banche

12/04/2016 di Redazione

Si chiama Atlante, varrà fino a 6 miliardi ed euro, ed è una via di mezzo tra una bad bank per la gestione dei crediti deteriorati e un fondo di solidarietà per garantire gli aumenti di capitale degli istituti di credito. È la soluzione in questi giorni allo studio del governo per tamponare la crisi del sistema bancario ed evitare il precipizio. Ne parla Alessandro Barbera sulla Stampa:

Il capitale del Fondo Atlante partirà con quattro miliardi e potrà salire fino a sei; in realtà sarà partecipato indirettamente anche dallo Stato attraverso la Cassa depositi e prestiti. Atlante slalomeggia fra le regole europee che – sulla carta – vietano aiuti di Stato e impongono il principio del «bail-in». Il Fondo nascerà in maggio grazie soprattutto a Unicredit e Intesa Sanpaolo (sottoscriveranno un miliardo a testa), le Fondazioni e la già citata Cdp (con 500 milioni). Sarà gestito da Quaestio Sgr, la società di diritto lussemburghese guidata da Alessandro Penati e a sua volta partecipata dalla Fondazione Cariplo di Guzzetti (37 per cento) Locke, Cassa dei Geometri e Opere Don Bosco. Advisor dell’intera operazione saranno lo studio Erede e la Merrill Lynch di Marco Morelli, mentre sul filo di lana si è chiamata fuori Mediobanca.

FONDO ATLANTE, DEVISICO PER POPOLARI DI VENETO E VICENZA

Il Fondo Atlante sarà determinante per il salvataggio delle banche popolari di Veneto e Vicenza e del Monte dei Paschi di Siena. Spiega ancora Barbera sulla Stampa:

Il capitale di Atlante sarà destinato al 70 per cento agli aumenti di capitale delle banche, in particolare le due ex popolari venete, Veneto e Vicenza. Se, come molti temono, l’offerta di azioni non dovesse fare il pieno, il nuovo Fondo si farà carico dell’inoptato. Veneto Banca e Popolare di Vicenza hanno un problema ulteriore, hanno il più alto livello di crediti in sofferenza in rapporto agli impieghi: peggio di loro fa solo il Monte dei Paschi. Poiché il primo piano del Tesoro non decolla (i cosiddetti «Gacs») a queste tre banche, e ai loro «non performing loan» sarà destinata la gran parte del restante 30 per cento di Atlante.

(Foto di copertina: ANSA / MATTEO BAZZI)

 

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