Fortuna, gettata dall’ottavo piano, la verità grazie al racconto di tre bambini

Sono stati i racconti di tre bambini tolti alle loro famiglie e affidati agli assistenti sociali a segnare la svolta nelle indagini sulla morte di Fortuna Loffredo, la piccola di 6 anni che il 24 giugno 2014 fu gettata dall’ottavo piano di un palazzo al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, sul cui corpo furono riscontrati segni di violenza sessuale.

L’ARRESTO DEL PRESUNTO ORCO E L’OMERTÀ NEL CORSO DELLE INDAGINI

Oggi è stato arrestato un presunto orco che abusava da tempo di lei, il vicino di casa 43enne Raimondo Caputo. A quanto emerso dalle indagini della Procura di Napoli Nord la bambina fu uccisa perché si era rifiutata di subire l’ennesima violenza. Le indagini per quasi due anni si sono scontrate con un muro di omertà che ha protetto dall’interno dello stabile Caputo, compagno della vicina di casa della piccola vittima. «Gli adulti ostacolavano le indagini, i piccoli hanno permesso una svolta», ha spiegato il procuratore aggiunto di Napoli nord, Domenico Airoma, che ha coordinato l’inchiesta, riferendosi al contributo dato da tre minorenni. Airoma ha anche parlato di «omertosa indifferenza e colpevole connivenza» riscontrate da parte degli adulti.

Il contesto ambientale ha complicato le indagini, tra depistaggi veri e propri e dichiarazioni inventate ad arte. Nel palazzo dal quale è stata gettata la piccola Fortuna gli inquirenti hanno sentito più volte gli inquilini, che si sono contraddetti dando versioni poco credibili, così come i bambini sentiti, che sarebbero stati addirittura «ammaestrati». «Dicevano il falso non tanto perché minacciati, ma proprio per quell’innata diffidenza verso le forze dell’ordine», ha affermato Airoma.

La svolta , dunque, c’è stata solo dopo che i tre figli della compagna dell’arrestato sono stati allontanati da Parco Verde e presi in custodia dai servizi sociali. I bambini hanno iniziato a parlare confermando gli abusi. «In questa storia così tragica, l’unica soddisfazione è la relazione degli assistenti sociali secondo cui ora i tre minori sembrano più allegri e disponibili al gioco».

IN FIAMME LA FINESTRA DELLA CASA DELLA COMPAGNA DEL PRESUNTO ORCO

In giornata intanto delle persone non identificate hanno dato fuoco a una delle finestre dell’abitazione di Caivano dove sta scontando i domiciliari la compagna di Caputo. Degli sconosciuti, intorno a mezzogiorno, hanno lanciato una bottiglietta contenente liquido infiammabile contro una finestra e hanno poi appiccato le fiamme che si sono estinte autonomamente. Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri di Caivano e di Casoria. La donna, 32 anni, si trova ai domiciliari con l’accusa, in concorso con il compagno in carcere, di aver compiuto abusi sessuali nei confronti di una figlia piccola della donna.

(Foto di copertina: ANSA / CIRO FUSCO)

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