Fisco, Padoan smentisce Zanetti (Sc): «Fiducia alla Orlandi»
26/10/2015 di Redazione
Stabilità
, in casa Pd e dentro la maggioranza è ancora tensione sul nodo dell’aumento del tetto per il contante a 3mila euro. Un innalzamento che ha scatenato già le critiche della minoranza Pd e che non convince nemmeno il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Intervistato da Radio 24, il titolare del dicastero ha spiegato: «Non mi piacciono 3.000 euro di soglia per il contante, l’ho detto in Consiglio dei ministri, ma la regola va rispettata». Ovvero, Franceschini intende adeguarsi «alla volontà della maggioranza». Ma non senza scaricare la responsabilità del provvedimento sul leader di Ncd, Angelino Alfano: «Siccome abbiamo avuto discussioni molte volte su questo e io sono sempre riuscito a fermare la cosa, questa volta ha vinto Alfano».
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TETTO CONTANTE A 3MILA EURO, TENSIONE IN CASA DEM. E SCOPPIA IL CASO ORLANDI. MA PADOAN LA SOSTIENE –
Non è l’unico tema di tensione dentro la maggioranza renziana. L’ex capogruppo alla Camera dei democratici, Roberto Speranza, ha difeso la direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, accusata da Scelta Civica dopo aver denunciato la latitanza del governo e il mancato sostegno alle agenzie fiscali: «L’affondo del sottosegretario Zanetti contro l’Agenzia delle entrate è inaccettabile. Ancora un segnale preoccupante che nel governo c’è chi lavora per allargare le maglie della lotta all’evasione fiscale. Questo è il momento che Padoan chiarisca la posizione del governo su un tema così delicato».
Il sottosegretario Zanetti aveva infatti accusato la direttrice, spingendo per un suo passo indietro: «Se il direttore continua ad esternare il suo malessere e a dire che l’Agenzia delle entrate muore, le sue dimissioni diventano inevitabili». Non senza dichiarare di avere l’appoggio dell’esecutivo. Parole che, per Sel, rischiano di delegittimare l’Agenzia delle entrate. «Pericoloso e dimostra scarso senso delle istituzioni. Ancor più se l’attacco arriva dall’esecutivo. Mi auguro che l’esponente del governo Renzi, Zanetti, venga smentito al più presto e ufficialmente», ha accusato il capogruppo vendoliano Arturo Scotto.
E la smentita non si è fatta attendere troppo, con lo stesso Padoan che ha confermato la fiducia a Orlandi, al contrario di quanto sosteneva Zanetti. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha divulgato una nota esprimendo il proprio sostegno alla Orlandi:
«Nella lotta all’evasione fiscale l’Agenzia delle Entrate svolge un ruolo cruciale. Le competenze maturate e consolidate dal personale e dalla dirigenza costituiscono un patrimonio che il Governo intende salvaguardare. Lo spirito di dedizione e l’esecuzione dei doveri d’ufficio lontano dai riflettori che il personale ha mostrato in tante occasioni deve continuare a essere di esempio per chiunque operi al servizio del cittadino e dell’interesse pubblico. Nel contesto di immutata stima nel direttore Rossella Orlandi, questo Ministero è impegnato nell’attività di rafforzamento organizzativo e operativo dell’Agenzia delle Entrate».
Un comunicato che ha scatenato la reazione dello stesso Zanetti.
«Prendo atto del comunicato del Mef. Poiché però il direttore immutatamente stimato ancora la scorsa settimana era in giro per convegni a dire che invece l’agenzia la stiamo facendo morire, non che la stiamo rafforzando, tutto ripreso da svariati giornali e mai smentito, Scelta Civica chiede al Ministro Padoan e al Presidente del Consiglio Renzi un incontro politico dirimente e chiarificatore non appena il Presidente Renzi sarà rientrato dagli impegni all’estero. Vogliamo capire se siamo il governo che sta facendo i trattati internazionali contro i paradisi fiscali, che sta potenziando i controlli incrociati dei dati, che ha introdotto il reato di autoriciclaggio e che sta per l’appunto lavorando al rafforzamento organizzativo dell’agenzia nel rispetto delle norme sul pubblico impiego, oppure se siamo il governo che sta facendo morire le agenzie fiscali».