Legato per ore, sedato e senz’acqua: così è morto Francesco Mastrogiovanni
04/08/2016 di Redazione
Francesco Mastrogiovanni era un maestro elementare che nel 2009 fu lasciato legato al letto dai medici dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania e lasciato letteralmente morire. L’uomo era stato ricoverato a fine luglio per un trattamento sanitario obbligatorio ed è morto dopo esser rimasto per oltre tre giorni legato a un letto del reparto di Psichiatria, senza mangiare né poter usare il bagno. Gli ultimi attimi di vita di Mastrogiovanni furono ripresi dalle telecamere a circuito chiuso della struttura. Immagini scioccanti, pubblicate poi in una inchiesta de L’Espresso e denunciate dalla associazione “A buon diritto”.
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Novantaquattro ore dopo, la mattina del 4 agosto 2009, Mastrogiovanni è stato dichiarato morto. Durante il ricovero è stato legato mani e piedi a un letto senza un attimo di libertà, mangiando una sola volta all’atto del ricovero e assorbendo poco più di un litro di liquidi da una flebo. La sua dieta per tre giorni e mezzo sono stati i medicinali (En, Valium, Farganesse, Triniton, Entumin) che dovevano sedarlo. Sedarlo rispetto a che cosa non è chiaro, visto che il maestro non aveva manifestato alcuna forma di aggressività prima del ricovero.
Aveva sì cantato, a detta dei carabinieri, canzoni di contenuto antigovernativo, come si addice a un “noto anarchico”, sempre secondo la definizione dei tutori della legge locali. E poi, sì, aveva mostrato disappunto al ritrovarsi imprigionato. Aveva urlato, addirittura, e sanguinato in abbondanza dai tagli profondi che i legacci in cuoio e plastica gli avevano provocato sui polsi. Aveva chiesto da bere, tentato di liberarsi, pianto di disperazione e, alla fine, rantolato nella fame d’aria dell’agonia.
guarda il servizio:
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FRANCO MASTROGIOVANNI: LA VICENDA
Franco, ricordato non solo perché anarchico ma perché per i suoi studenti era “il maestro più alto del mondo” è diventato un caso giudiziario molto particolare. Non risulta chiaro come il sindaco di Pollica (comune nel quale l’uomo non era residente né si trovava al momento della cattura) abbia firmato l’ordinanza del TSO né perché il personale sanitario non abbia seguito nessuna delle linee indicate per tutelare il benessere e la salute della persona ricoverata. Per 87 ore pochi, tra medici e infermieri, si avvicinano per capire le sue condizioni. L’uomo verrà cambiato una sola volta. Il decesso avvenne alle 2 del mattino del 4 agosto 2009. Il personale sanitario si accorse di Franco cinque ore dopo la sua morte. Cause della morte? Edema polmonare acuto conseguente alle condizioni da incubo in cui l’uomo era detenuto.
FRANCESCO MASTROGIOVANNI: IL PROCESSO
Le prime tappe processuali della vicenda Mastrogiovanni iniziarono nel 2010, quando al Tribunale di Vallo della Lucania il pm Francesco Rotondo contestò a 19 persone (tra medici e infermieri) reati di morte come conseguenza di altro delitto, sequestro di persona e (per i soli dottori) falso ideologico in atti pubblici. Quattordici degli imputati furono sospesi per misura cautelare, la misura fu revocata dal Tribunale del riesame di Salerno e infine ripristinata dalla Cassazione penale.
Il 30 ottobre 2012 arrivò la sentenza di primo grado. Riporta l’associazione A buon diritto:
Il giudice Elisabetta Garzo ha condannato cinque dei sei medici – Michele Di Genio, Raffaele Basso, Rocco Barone, Americo Mazza e Anna Ruberto- a pene compres
e fra i tre e i quattro anni e all’interdizione dall’esercizio della professione per cinque anni, per sequestro di persona, morte come conseguenza di altro delitto e falso in atto pubblico. Il sesto medico, Michele Della Pepa, riconosciuto colpevole solo di sequestro e falso in atto pubblico, è stato condannato a due anni di reclusione. Gli infermieri sono stati tutti assolti.
Nel secondo grado è stata richiesta una pena maggiore. La sentenza di appello era attesa per il 22 marzo 2016. Poi i tempi si sono allungati e si è andati in udienza fino a maggio. Ora le parti sono in attesa della pronuncia dopo aver, il 10 maggio scorso, entrambe espresso le proprie arringhe finali.
Francesco Mastrogiovanni aspetta giustizia.
FRANCESCO MASTROGIOVANNI: IL DOCUMENTARIO
“87 ore” è il documentario su Mastrogiovanni trasmesso su Rai3 il 28 dicembre alle 23.50 e già presentato al Festival Arcipelago e nelle scorse settimane proiettato in diverse sale. La regista Costanza Quatriglio ripercorre le ultime ore dell’uomo in una produzione DocLab, in collaborazione con Amnesty International, montando le immagini delle telecamere di sorveglianza in un linguaggio cinematografico rivoluzionario, per un film struggente e bellissimo.