Tronca e Sabella: i primi nomi del “dream team” di Renzi per Roma
31/10/2015 di Redazione
È Francesco Paolo Tronca il primo membro del “dream team” ideale di Renzi per Roma. Il prefetto di Milano è stato chiamato dal Governo a diventare il commissario di Roma con l’obiettivo di esportare il “modello expo” e di traghettare la capitale verso le elezioni di primavera passando attraverso il Giubileo.
«TRONCA L’UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO» –
Sull’edizione di Repubblica in edicola oggi Piero Colaprico e Goffredo De Marchis raccontano la scelta operata da Renzi:
Due telefonate per scegliere subito il commissario ed evitare nuovi colpi di scena che in Campidoglio non sono mancati. «Ho chiamato Gabrielli e Cantone. Abbiamo pensato insieme che fosse l’uomo giusto al posto giusto», racconta Matteo Renzi annunciando il dopo Marino. […] «Tronca ha fatto benissimo all’Esposizione. Ricordiamoci dove siamo partiti. Sembrava che ogni giorno dovesse essere funestato da una tangente e un’inchiesta. Bene, è stato un successo clamoroso», ripete il premier. La decisione ha quindi l’obiettivo di replicare il buon esito della manifestazione milanese e di tacitare o perlomeno di rendere inefficace la futura campagna dei 5stelle che secondo tutti i sondaggi a Roma sono largamente in testa a Roma e possono conquistare il Campidoglio con un Pd ridotto, oggi, ai minimi termini. […] Il commissario, scelto anche con Orfini e con il ministro dell’Interno Alfano, avrà il compito di far calmare le acque della politica, traghettare la città fuo- ri dalle difficoltà, gestire l’Anno santo.
SABELLA NEL DREAM TREAM –
Il “dream team” però non finisce qui:
Di sicuro Sabella è nel dream team dei subcommissari (ovvero gli assessori di Tronca) insieme con altre due certezze: il presidente del Coni Giovanni Malagò e l’ex Expo Marco Rettighieri, al quale verrà affidata la grana dei trasporti pubblici.
E IL CANDIDATO SINDACO? –
Ma il Partito Democratico è costretto a muoversi anche su un altro fronte: quello delle elezioni che si terranno in primavera.
Ma il Pd, se vuole avere qualche chance di recuperare, non può fermarsi. In molte città che vanno al voto in primavera sono già fissate le date delle primarie: in alcune è il 7 febbraio, ma in altre è addirittura il 13 dicembre. Non c’è molto tempo. A Palazzo Chigi escludono la candidatura di ministri del governo Renzi. Vale per Marianna Madia, Paolo Gentiloni e anche per Beatrice Lorenzin. La suggestione di una corsa di Alfio Marchini (esclusa da Orfini) che abbracci un arco che va dai dem al centrodestra ex berlusconiano è legata solo alle due firme decisive messe ieri sotto la lettera collettiva dei consiglieri dimissionari. Ma Renzi non ci crede, anzi sa già che Marchini sarà il candidato del centrodestra, magari maldigerito dai partiti di quel campo, «però anche se non ha un filo, la destra si ricompatterà per farci male», dice il premier.
(Photocredit copertina: ANSA/FABIO CAMPANA)