Totti e la Roma: quel dovere di ricucire. Ora tocca alla società.
21/02/2016 di Marco Esposito
Francesco Totti è la Roma. La Roma, negli ultimi 25 anni, è stata soprattutto Francesco Totti. La storia dell’ultima bandiera del calcio italiano non può finire così, non può finire con una rottura tra Totti e la Roma, non può concludersi con il Capitano – con la lettera maiuscola – che viene allontanato dal ritiro. Da romanista, esigo che questa non sia la conclusione di un rapporto durato 20 anni. E chissenefrega se è successo già così in passato e in altre città. Non può finire come con Agostino Di Bartolomei, che andò a Milan, o come con Giuseppe Giannini. Come tifoso, non sono disposto ad accettarlo.
Francesco Totti ha dato tutto se stesso alla Roma. La Roma, nel corso di questi anni, si è spesso aggrappata alla sua bandiera più importante, soprattutto lo ha utilizzato per farsi scudo nei momenti di maggior difficoltà. E’ successo anche ultimamente: nel suo momento più difficile Rudi Garcia, nella partita contro il Milan, lo ha messo in campo, nonostante il capitano non fosse in grado di giocare, per farsi scudo con il suo ritorno in campo, rispetto ad un stadio ormai inferocito nei confronti del tecnico francese e della squadra. Era gennaio, non un anno fa. Ora sembra che la Roma, sia quasi ansiosa di scaricare il giocatore più importante della sua storia.Trattasi di masochismo.
SPALLETTI E TOTTI, UN RAPPORTO LOGORO
Partiamo da una premessa: Francesco Totti e Luciano Spalletti non si amano. Non si sono lasciati bene quando finì la prima avventura del tecnico di Certaldo a Trigoria. E, come molti giornali hanno fatto intendere, alcuni giocatori importanti dello spogliatoio della Roma non vedevano di buon occhio il ritorno di Spalletti sulla panchina giallorossa. Poi, una serie di errori, da entrambe le parti. Prima le dichiarazioni di Spalletti alla vigilia della partita con il Real, in cui il mister afferma sostanzialmente che Totti è un lusso che la Roma non si può permettere. Che mette il capitano ai margini della Roma.
Perché il tecnico giallorosso non ha parlato prima con il Capitano e e dopo con i giornali? Poi la scelta – quasi provocatoria – di Spalletti di far giocare a Totti 5 minuti contro il Real. Neanche 6 come è accaduto a Rivera contro il Brasile nella finale dei mondiali del 1970.
Mister, c’era bisogno di questa umiliazione?
Poi l’intervista al tg1 e l’esclusione del Capitano dai convocati per la partita contro il Palermo. Probabilmente una decisione disciplinare dopo le parole di Totti. Ma in una scelta del genere, così grave, dove è la voce della società? Era doveroso evitare questo epilogo, era necessario impedire che Totti venisse allontanato dal ritiro della Roma.
IL SIPARIO CHE CALA, LA DIFFICOLTÀ DI ACCETTARLO
E’ chiaro che le parole di Totti al Tg1 sono un errore. Grave. Ha scelto il momento peggiore – con la Roma che finalmente si stava riprendendo – per esternare il suo disagio. Un disagio però evidente, che andava colto prima dalla società e dall’allenatore, che andava affrontato, risolto in casa. Purtroppo Francesco Totti, come molti altri campioni prima di lui, non riesce ad accettare il tempo che passa. Non riesce ad accettare di non essere più quel fuoriclasse che è abituato da sempre ad essere. La maglia da titolare, decidere le sorti di un match, essere imprescindibile. Cose date per scontate per un’intera carriera che – improvvisamente – sono venute meno. Totti, come altri campioni prima di lui, non è in grado di vedere i suoi limiti attuali. La pochissima mobilità sul campo, l’incapacità di fare pressing, l’impossibilità di rincorrere un avversario. Un lusso – come ha detto Spalletti – che la Roma attuale non può permettersi nemmeno a Carpi, o negli ultimi dieci minuti di una partita casalinga contro una cosiddetta piccola.
Totti ha sempre giocato titolare, e fatica ad accettare la nuova situazione. Doveva controllare il suo disagio, doveva evitare di esternarlo in questo modo. Questo fa un giocatore maturo di 40 anni, questo fa un capitano: antepone la squadra ai suoi problemi. Totti, stavolta ha messo Totti davanti alla Roma, questo modo di agire, non nuovo nel capitano, solitamente ha coinciso anche con gli interessi della Roma, ma questa volta non è così, non è più così.
IL GESTO FOLLE DI SPALLETTI
Quel che è chiaro è che se Totti ha sbagliato, Spalletti ha fatto deflagare una bomba. Come se il giocatore che incarna la storia della Roma fosse un primavera qualsiasi, l’attuale allenatore della Roma lo ha prima convocato nel suo ufficio a trigoria, e poi la bellamente escluso dai convocati della partita con il Palermo, allontanandolo dal ritiro. Un atto di raro masochismo, che spacca la tifoseria, e mette le basi per l’ennesimo caos ambientale nella città eterna. Un errore madornale, che Spalletti pagherà nei prossimi mesi: alla prima sconfitta imprevista, al primo stop casalingo, alla prima vittoria annunciata che si trasforma in pareggio.
Vorremmo chiedere a Spalletti se si sarebbe comportato in maniera altrettanto intransigente qualche anno fa, quando Francesco Totti nella sua Roma era più che decisivo. Avrebbe avuto altrettanto coraggio? Sarebbe stato altrettanto intransigente?
Rispondiamo noi per lui: No.
Avrebbe fatto finta di non sentire, avrebbe girato le spalle dall’altra parte, avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco. Perché Totti spostava gli equilibri. Oggi, che Totti è meno decisivo, Spalletti, in maniera codarda, mostra i denti, facendo la faccia feroce.
TOTTI E LA SOCIETÀ
Tra Totti e la società americana non c’è mai stato grande amore. All’inizio fu la goffa uscita di Baldini intervistato da Repubblica, poi il faticoso rinnovo dell’ultimo contratto (anche in quel caso con polemica di Totti, all’inizio del ritiro), ora la “cacciata” dal ritiro.
Eppure, soltanto la società può e deve ricucire con la propria storia. Perché se Pallotta non vuole passare alla storia come il presidente che ha sancito la rottura tra il più importante giocatore della storia della Roma, è la Roma che ha l’obbligo di ricucire con il Capitano della Roma.
Vogliamo essere più precisi: è obbligatorio ricomporre questa situazione.
Diremmo di più: è prioritario per la Roma riappacificarsi con Totti. Subito. Già questa sera.
Ci piacerebbe vedere Francesco Totti già questa sera fare il giro dell’Olimpico insieme a Baldissoni, prima della partita.
Oppure, magari in settimana, una conferenza stampa Pallotta-Totti in cui si annuncia il rinnovo del capitano con la Roma.
Non siamo in grado di dirvi come farlo, ma fatelo. Non avete altra scelta.