Francia, sventato un attentato a “una o due chiese”, arrestato un terrorista algerino di 23 anni
22/04/2015 di Maghdi Abo Abia
Arrestato in Francia un algerino di 23 anni il cui obiettivo era quello di compiere un attentato contro “una o due chiese nel Paese”. La conferma è arrivata da Bernard Cazeneuve, ministro dell’Interno transalpino. L’uomo, Sid Ahmed Ghlam, arrivato in Francia nel 2009 nell’ambito di un ricongiungimento familiare e studente d’informatica, voleva colpire i luoghi di culto di Villejuif, alla periferia di Parigi. L’assalto, previsto per domenica, è fallito perché l’uomo ha ucciso una donna ferendosi ad una gamba nel tentativo di rubarle l’auto.
«VOLEVA COLPIRE UN SIMBOLO DELLA FRANCIA» –
Manuel Valls, primo ministro francese, ha aggiunto che lo studente algerino aveva come obiettivo «per la prima volta i cristiani, i cattolici di Francia. Volersela prendere con una chiesa significa prendersela con un simbolo della Francia, e’ l’essenza stessa della Francia che si e’ senza dubbio presa come bersaglio». Come detto in precedenza, i fatti si sono svolti domenica scorsa, a Villejuif. Tutto è nato dalla scoperta di un principio d’incendio all’interno di una Renault Scenic al cui interno giace priva di sensi e colpita da tre pallottole Aurélie Châtelain, 32 anni, in procinto di andare a seguire un corso di pilates. Morirà poco dopo.
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LA DONNA MORTA, IL FERIMENTO E L’ARSENALE –
Passa qualche minuto ed un uomo chiama un’ambulanza. I soccorritori notano una ferita da arma da fuoco ad una gamba ed avvertono la polizia. Questi, lo studente algerino, racconta di essere stato aggredito da qualcuno che gli ha rubato lo zaino. Le tracce di sangue portano però all’auto del ferito, auto che ha all’interno un kalashnikov, due pistole e uno dei lampeggiatori usati di solito dalla polizia. Dopo una perquisizione a casa sua, nel tredicesimo arrondissement, a Parigi, gli agenti trovano altri tre kalashnikov, quattro giubbotti antiproiettile, altri lampeggiatori, fasce da braccio con la scritta «police» e dei documenti che, ha spiegato poi Cazeneuve, erano relativi ad un attentato ad una o due chiese della regione del Parigi.
CONOSCIUTO DAI SERVIZI SEGRETI, ERA ANDATO IN SIRIA NEL 2015 –
Gli agenti hanno analizzato il sangue presente nella macchina di Aurélie Châtelain ed hanno scoperto che era di Sid Ahmed Ghlam. L’uomo voleva rubarle l’auto. La donna è rimasta uccisa e lui si è ferito ad una gamba. Al momento la polizia lo sta piantonando in ospedale a Parigi mentre gli agenti stanno setacciando la città alla ricerca di eventuali complici. Sid Ahmed Ghlam era conosciuto dai servizi segreti francesi anche se gli elementi a suo carico non erano tali, ha continuato Cazeneuve, per giustificare l’apertura di un’inchiesta. Eppure, secondo quanto riportato da Le Monde, nei primi quattro mesi dell’anno l’uomo era arrivato in Turchia nel tentativo di raggiungere la Siria ma era stato arrestato al ritorno. (Photocredit copertina Gettyimages/AFP PHOTO / KENZO TRIBOUILLARD)