Furio Fusco: il fotografo che adescava le minorenni romane sul web
08/07/2014 di Redazione
Le adescava su Internet, complimentandosi per la loro bellezza e consigliando loro di farsi fare un book fotografico per iniziare a tentare la carriera nel mondo della moda e dello spettacolo. Ragazzine adolescenti, di quindici o sedici anni, fatte entrare in uno studio, e poi fatte spogliare completamente nude e fotografate in pose esplicite. I Carabinieri hanno fatto scattare le manette per Furio Fusco, fotografo della Capitale e nome piuttosto noto nel giro dello spettacolo, ora accusato di adescamento alla prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico.
UN NUOVO SCANDALO NEI QUARTIERI DELLA ROMA BENE – «Il fotografo delle Lolite romane» così scrive Daniele Autieri su Repubblica, descrivendo un nuovo scandalo scoperto là dove soltanto qualche mese fa, era scoppiata la vicenda delle baby squillo dei Parioli: tra le ragazzine dei quartieri della “Roma bene” e un appartamento non lontano da Piazza Bologna dove questa mattina è stato arrestato Fusco con le accuse, pesantissime, di adescamento alla prostituzione minorile e di produzione di materiale pedopornografico. Tra il materiale sequestrato migliaia e migliaia di foto di ragazze minorenni, scatti di cui ora dovranno essere ricostruiti gli spostamenti: non è escluso, infatti, che quelle immagini possano aver alimentato un traffico di materiale pedopornografico ancora tutto da scoprire.
PALPEGGIAMENTI E FOTO OSCENE – Alle indagini, condotte dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Cristiana Macchiusi, ha contribuito anche Repubblica con una serie di testimonianze raccolte proprio tra quelle ragazzine che, direttamente o meno, hanno avuto a che fare con Fusco. La tattica utilizzata dal fotografo per adescare le ragazzine sembra essere sempre la stessa: su Facebook, oppure via sms: qualche complimento sulla loro bellezza per conquistarsi la loro fiducia e poi la proposta di farsi fotografare nel suo studio. Una volta lì, le ragazze finiscono nude davanti all’obiettivo, in pose oscene, per poi subire i palpeggiamenti di Fusco che continua a raccontare loro la favola del successo che passa attraverso questo genere di cose. «C’è una mia amica che ha fatto più volte le foto da lui – racconta una ragazza, con il viso oscurato e la voce contraffatta – Lui la tocca, tocca tutte. Le ragazze sono sole: un’altra mia amica era intimorita, non sapeva che dirgli. […] Non è che le costringe ma continua a dire ‘spogliati spogliati spogliati’, è come se facesse violenza psicologica».
LEGGI ANCHE: Baby squillo: le confessioni dei clienti
«NON SAI QUANTE RAGAZZE MI CHIEDONO COSE PORCHE» – Secondo le ragazze Fusco sa che le giovani che fotografa sono minorenni, ma non chiede né il consenso dei genitori né una liberatoria dalle dirette interessate. Non dice che fine faranno quelle foto, anche se alcune compaiono sul suo cliccatissimo sito che tutte le ragazzine con in testa il sogno del mondo dello spettacolo conoscono bene. «Non sai quante ragazze mi chiedono cose porche per arrivare da qualche parte» – avrebbe detto Fusco alle ragazzine, mostrando loro il suo archivio di foto per convincerle ad andare oltre. E loro, intimorite e preoccupate di cosa avrebbe potuto provocare un rifiuto, avrebbero acconsentito.
IN CARCERE – Il fotografo si trova ora nel carcere di Regina Coeli: ora il compito degli investigatori è quello di riconoscere le ragazze minorenni immortalate in quelle foto, ma anche la destinazione di questi scatti. E, come nell’inchiesta sulle baby squillo dei Parioli, si cercano anche dei complici: secondo l’accusa Fusco avrebbe messo in piedi una vera e propria organizzazione criminale, ormai rodata e con le ragazzine come protagoniste.
(Photocredit copertina: Photo by Spencer Platt/Getty Images – immagine di repertorio)