Geronimo La Russa e la calunnia della nonna morta
13/03/2014 di Redazione
Geronimo La Russa, avvocato e figlio del più noto Ignazio, parlamentare ora affiliato a Fratelli d’Italia, accusa la nonna defunta di calunnia.
LA LETTERA A FUTURA MEMORIA – A raccontare la storia è l’Espresso, in un articolo che riporta stralci della lettera che Nina Peveri, nonna di Geronimo per parte di madre, ha voluto accludere alle sue disposizioni testamentarie affinché: «Scrivo la presente lettera perché resti memoria di quanto accaduto».
LA PRESUNTA TRUFFA – La storia è abbastanza semplice, la signora Peveri racconta che dopo la morte del marito nel 2010, lei aveva 86 anni, è stata avvicinata da Geronimo, che si è preoccupato della sua situazione economica e alla fine l’ha convinta e a depositare parte dei suoi averi in un’agenzia di banca con la quale lei non aveva rapporti. Accompagnata dal nipote sul far della chiusura, la signora dice di aver firmato di fretta e tranquilla per la fiducia nel nipote e per il fatto che credeva di effettuare un semplice deposito. In seguito, quando ha provato a ritirare la somma depositata: «Ebbi la tristissima sorpresa di scoprire di essere stata ingannata e di aver quel giorno sottoscritto una polizza di assicurazione a beneficio, guarda caso, di mio nipote».
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LA POLIZZA ESISTE – Circostanza confermata da L’Espresso, che nel prossimo numero in edicola pubblicherà l’intera storia dell’ingente patrimonio dei nonni di Geronimo e della sua divisione tra gli eredi. La polizza esiste, è datata 5 agosto 2010, è emessa da CreditRas e prevede un premio unico versato alla sottoscrizione dalla signora Peveri di 175 mila euro. Il beneficiario unico è Geronimo La Russa.
LA NONNA MI CALUNNIA – La Russa ha dichiarato a L’Espresso che la lettera è: «completamente priva di ogni attinenza con il vero e quindi calunniosa» e che con la nonna aveva un rapporto splendido. Vatti a fidare della nonne.