Giallo De Santis, per il medico del Gemelli «ferite irrilevanti»
18/09/2014 di Giordano Giusti
Un passo avanti, e poi un passo indietro. Quando sembrano diradarsi le nubi, ecco che tornano i dubbi, le incongruenze: sugli scontri di Tor di Quinto del 3 maggio scorso non si riesce ancora a fare piena luce, la dinamica degli scontri che portarono alle morte di Ciro Esposito e al ferimento di Daniele De Santis resta un giallo. Il mistero si infittisce oggi: secondo la diagnosi del medico del Policlinico Gemelli che per primo prestò le cure all’ex ultrà romanista le coltellate subite sarebbero da ritenere irrilevanti.
IL REFERTO – Al Gr1 il dottor Giandomenico Logroscino dichiara: «Quello che posso dire è che se ci fossero state lesioni da taglio importanti sarebbe stato operato per quelle lesioni da taglio, ma siccome non è stato operato per quello…». Coltellate insomma tanto irrilevanti da non richiedere un intervento chirurgico e quindi da non essere refertate: Logroscino confessa infatti di «aver appreso dalla stampa del referto viterbese», quello in cui per la prima volta appaiono le quattro ferite da arma da taglio. I pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio disporranno a breve una perizia e una visita medico legale per stabilire la vera natura di quei tagli, inferti secondo i Ris dagli ultrà napoletani prima che lo stesso De Santis sparasse a Ciro Esposito: le carte che i legali della difesa hanno consegnato parlano di lesioni che non dimostrano forse una chiara volontà di uccidere – «quattro ferite lineari di circa un centimetro ciascuna in sede paramediana gluteo-bilaterale» – ma che tutto si possono definire tranne ché insignificanti.
CALCIO DELLA PISTOLA – Nella cartella clinica del Gemelli non mancherebbero soltanto le coltellate: riporta il Corriere della Sera che non c’è traccia di una ferita «da sfondamento» al lobo frontale destro di De Santis – un taglio di 20 centimetri circa dovuto ad un colpo ricevuto col calcio della pistola Benelli che sparò a Ciro e ferì suo cugino Alfonso e Gennaro Fioretti – rilevata invece dai medici di Viterbo.