Gianluca Monni: il ragazzo di Orune freddato a Nuoro
09/05/2015 di Redazione
Lo hanno ucciso con tre fucilate. Gianluca Monni, 19 anni, è stato ucciso alle 7 del mattino: davanti alla fermata del bus per la scuola a Nuoro. La sua storia e l’esecuzione del ragazzo di Orune che getta nello sconforto la Sardegna la racconta Piergiorgio Pinna su Repubblica:
«Era serio, impegnato, sempre tranquillo e sereno», dicono i familiari. Figlio di un camionista e di una operatrice sanitaria, non aveva mai avuto guai giudiziari. L’omicidio è stato compiuto nel paese di Orune, 25 chilometri a nord del capoluogo sardo. Gli assassini, due, incappucciati, sono fuggiti a bordo di un’auto. Dai rilievi appare certa la premeditazione. «Chi ha sparato conosceva bene i suoi orari», commenta un sottufficiale. «L’unica cosa forte che può essere capitata — dicono alcuni compagni — è stato un litigio scoppiato con altri ragazzi poco tempo fa: Gianluca era intervenuto, ma tutto sembrava finito lì». Anche la fidanzata ieri era in attesa di prendere il pullman, nella fermata successiva a quella del delitto: è accorsa restando impietrita, l’hanno dovuta portare via. Devastanti gli effetti delle fucilate. Tre proiettili hanno straziato il corpo di Gianluca: perché i necrofori potessero ricomporlo, è stato necessario stendere grandi teli ed evitare altre scene orribili.
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Le indagini, affidate ai carabinieri, sono coordinante dal procuratore Andrea Garau.
«Navigava su facebook, frequentava parecchi gruppi, in paese come a Nuoro aveva rapporti sociali normali con tutti», racconta un amico. Al momento del delitto c’erano altri compagni ad alcuni metri di distanza. Solo per questo sono rimasti illesi. E proprio attraverso le loro parole i militari della Compagnia di Bitti, guidati dal capitano Fabio Saddi, cercano di raccogliere informazioni utili.
A Orune, paese di 2.500 anime, c’è incredulità e dolore. La ragazza di Gianluca è inavvicinabile. «Parla solo con gli inquirenti, si confida con loro, neppure lei riesce a spiegarsi tanta ferocia», dice sottovoce una parente. Allievi e insegnanti dell’istituto Volta sono sconvolti. «Gianluca era uno dei ragazzi più educati della scuola, uno dei più bravi», dice la preside Innocenza Giannasi. «È scandalosa la superficialità con cui viene trattata la vita umana — prosegue — Che cosa può aver mai fatto o detto per meritare una punizione così?».
A Orune l’ultimo omicidio risale a diversi anni fa. «Non credo alle fiaccolate di solidarietà: è giunto il momento che ogni cittadino di Orune guardi dentro di sé, rifletta, si affidi a Dio se credente, o almeno all’amore per la vita»: così ha commentato a Repubblica il sindaco, Michele Deserra.
(Il luogo del delitto ANSA/ MASSIMO LOCCI)