Gillet: «Gli ultras del Bari ci chiesero di perdere contro il Cesena»

«I capi della tifoseria ci chiesero di perdere la partita col Cesena ma al nostro rifiuto i toni si alzarono e volò anche qualche buffetto». Questa la testimonianza del portiere del Torino Jean François Gillet, all’epoca dei fatti numero 1 del Bari e oggi al Torino, rilasciata in uno dei processi baresi legati al calcioscommesse, per la precisione quello che vede imputati tre ex capi Ultras della tifoseria biancorossa, Alberto Savarese, Roberto Sblendorio e Raffaele Loiacono, accusati di violenza privata aggravata.

Gillet: «Gli ultras del Bari ci chiesero di perdere contro il Cesena»
Jean François Gillet ai tempi del Bari (Lapresse)

«VOLEVANO CHE PERDESSIMO» – Gillet, nell’interrogatorio condotto dal Pm Giuseppe Dentamaro e dal difensore degli imputati, Gaetano Sassanelli, ha raccontato di aver incontrato i tifosi prima della partita contro il Cesena del 17 aprile 2011: «Il direttore sportivo, Guido Angelozzi, venne nello spogliatoio del San Nicola, prima dell’allenamento, e chiese ad alcuni di noi, i più rappresentativi della squadra, di uscire dallo stadio perché c’erano i tifosi che volevano parlarci. I tre ci dissero che non erano contenti dell’andamento della stagione e che fino ad allora non ce lo avevano fatto pesare, ma col Cesena dovevamo perdere».

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SOLDI CON LE SCOMMESSE? – Per la Procura di Bari dietro questa richiesta c’era la volontà di fare soldi con le scommesse ed i tifosi, per questo, avrebbero meditato un’azione punitiva contro il portiere: «All’inizio -continua Gillet- il clima era tranquillo, ma quando ci rifiutammo, i toni si alzarono e volò anche qualche buffetto. Poi la partita l’abbiamo persa davvero, ma ce la siamo giocata. Ma da quel momento si è interrotto ogni rapporto con la tifoseria».

IL 10 GIUGNO TOCCHERÀ A ANDREA MASIELLO – Dopo l’incontro Gillet e gli altri parlarono con i compagni, la dirigenza, con Angelozzi e con l’allenatore Bortolo Mutti. La vicenda è stata riferita da un compagno di squadra di Gillet ai tempi del Bari, Marco Rossi, che ha detto di ricordare solo l’incontro con il portiere, Andrea Masiello e pochi altri, nello spogliatoio dopo il confronto con i tifosi. «Ci riferirono la proposta – ha dichiarato Rossi – ma ci rifiutammo. Non ricordo altro». Il giudice monocratico Anna Perrelli ha rinviato il processo al prossimo 10 giugno. In quel giorno sarà prevista la testimonianza di Andrea Masiello, altro ex del Bari, che per le presunte combine ha patteggiato una pena a 23 mesi di reclusione.

(Photocredit copertina Lapresse)

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