La spaccatura tra giovani (sempre più poveri) e anziani che divide l’Europa
27/10/2015 di Andrea Mollica
Giovani crisi
, i duri anni di recessione hanno scavato una fossa tra vecchie e nuove generazioni. Dal 2008 a oggi la crisi del debito sovrano ha aumentato in tutto l’eurozona i giovani che vivono vicini alla povertà, mentre per quanto riguarda gli over 65 si è registrata una dinamica opposto secondo uno studio della fondazione Bertelsmann sulla giustizia sociale. L’Italia è uno dei Paesi più iniqui in Europa sotto questa punto di vista, secondo solo alla Grecia.
GIOVANI CRISI ECONOMICA
I giovani e i bambini sono i grandi sconfitti della crisi economica secondo una nuova ricerca della fondazione Bertelsmann ripresa dal quotidiano Die Welt. La più importante fondazione tedesca rimarca come per colpa delle difficoltà economoche sempre più bambini crescano in condizioni di povertà, mentre i giovani siano costretti a interrompere la loro formazione, con evidente penalizzazione per il loro futuro sul mercato del lavoro. Questa dinamica è particolarmente inquietante nei Paesi in crisi dell’eurozona, ma è riscontrabile anche nelle economie, come quella della Germania, che invece hanno retto discretamente in questi anni. Nell’UE ci sono 26 milioni di bambini e giovani minacciati dalla povertà e marginalità sociale. Un numero superiore a un quarto di questa coorte di età, una percentuale notevole. Particolarmente preoccupante è la dinamica nei Paesi in eurocrisi, dove dal 2007 sono aumentati di oltre un milione e 200 mila i giovani minacciati da povertà e marginalità sociali, arrivati a quasi 8 milioni. Altri 5,4 milioni di giovani vivono in una situazione di vita particolarmente precaria, perchè non studiano nè lavorano. I cosiddetti NEET tra i 20 e i 24 anni sono cresciuti in Spagna dal 16,6 fino al 24,8%, mentre in Italia dal 21,6 al 32%.
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GIOVANI CRISI E DISOCCUPAZIONE
La crisi, con il suo carico di redditi stagnanti se non erosi, e dall’aumento della disoccupazione, ha portato a un incremento del fossato di benessere che divide giovani e generazioni più anziane. Le pensioni non sono state infatti colpite nello stesso modo dalla turbolenze economiche provocate dalla prolungata recessione, come è successo coi redditi dei giovani. Mentre in Europa quasi il 28% degli under 25 è minacciato da povertà e marginalità sociale, per la fascia d’età sopra i 65 anni questa percentuale è scesa dal 24,4 fino al 17,8%. La fondazione Bertelsman ha composto inoltre un indice sulla giustizia sociale, che analizza l’equità intergenerazionale osservata all’interno dei Paesi UE. In questa categoria si osserva come i Paesi più ingiusti siano proprio i più colpiti dalla crisi, con la Grecia ultima, seguita da Italia, Spagna e Portogallo. Il Paese più socialmente giusto è invece la Svezia, che oltre a un sistema di Welfare tra i più efficienti del mondo in questi anni ha beneficiato di un buon andamento economico.
Photo credit: Christopher Furlong/Getty Images