Milano, due giovani precipitano da settimo piano: morti entrambi
16/09/2014 di Redazione
Due giovani sono precipitati dal settimo piano di un palazzo a Milano, in Via Novaro in zona Comasina. Si tratta di due fidanzati, un ragazzo di 20 anni e di una ragazza di 19 che abitavano lì: la ragazza è morta sul colpo mentre il ragazzo è deceduto qualche ora dopo il ricovero all’ospedale S.Gerardo di Monza.
LA RICOSTRUZIONE – Stando alle prime informazioni i due giovani sono precipitati dal settimo piano intorno alle 00.30 della notte tra lunedì e martedì e sono finiti in un cortile interno, seminterrato, nella zona dei box. Indaga la polizia: prende corpo l’ipotesi dell’omicidio-suicidio: «Lui l’ha trascinata giù – ha raccontato in un bar una testimone – quando abbiamo sentito il rumore pensavamo fosse un colpo di pistola ma la polizia lo ha escluso». «Ho sentito delle urla di aiuto, la voce di una ragazza che gridava», ha raccontato un’altra condomina del palazzo in via Novaro 16 dove è avvenuta la tragedia. «Gridava aiuto, aiuto. Era attorno a mezzanotte e mezza -precisa la donna-. Abbiamo chiamato la polizia e poco dopo abbiamo sentito un rumore terribile. Un tonfo incredibile, agghiacciante. A questo punto credo che fosse la sua fidanzata. Di recente sembra che si fossero lasciati»
ALTRI TENTATIVI DI SUICIDIO – Secondo il racconto di alcuni testimoni, il ragazzo – di origini brasiliane – aveva già provato circa un anno fa a uccidersi lanciandosi nel vuoto. Al bar sotto casa lo conoscevano di vista ma ricordano bene l’episodio: «Era rimasto lì in piedi per un’ora poi un vigile lo aveva distratto e un altro lo ha afferrato con coraggio» racconta un residente.
L’HA TRASCINATA GIU’ – Il ragazzo si chiamava Pietro Maxymilian Di Paola e si sarebbe gettato con la ragazza trascinandola tra le braccia. Sarebbe questo quello che afferma Samantha Di Lecce, una vicina di casa che dice di aver assistito al momento in cui sono precipitati i due ventenni a Milano. Lui, che si chiama Pietro, e abita lì con la famiglia, avrebbe afferrato la ragazza, Alessandra, e l’avrebbe trascinata giù con se’