Giubileo 2015, “ecco dove andranno i soldi”

Giubileo 2015, “ecco dove andranno i soldi” che arriveranno a Roma per l’Anno Santo della Misericordia: è il vicesindaco di Roma Capitale Marco Causi, l’uomo dei conti, a dettagliare dove finiranno gli stanziamenti per il grande evento che partirà il prossimo 8 dicembre, con l’apertura in San Pietro della Porta Santa: una situazione, per la Capitale d’Italia, non paragonabile a quella permessa a Milano per l’Expo del 2015. Secondo la Giunta, “un vero e proprio schiaffo in faccia a Roma”: alla città amministrata da Ignazio Marino non sono state concesse né le facilitazioni, né i fondi che ha avuto il capoluogo ambrosiano.

Questo impedirà, dice Marco Causi intervistato da Repubblica nella Cronaca di Roma, alla città di essere adeguatamente pronta per il Giubileo.

Bene Causi, tiri fuori i numeri, le casse sono vuote, i problemi sono tanti, il Vaticano preme, il mondo ci guarda, come pensate di salvarvi?

Causi estrae dal cassetto alcuni fogli e legge qualche riga: «Abbiamo chiesto al Governo 70 milioni in più per fare investimenti per il Giubileo e 50 milioni per la spesa corrente. Sappiamo che è un braccio di ferro difficile, siamo sicuri però di spuntare un risultato, anche leggermente inferiore alle nostre richieste, ma sempre un risultato ».
Voi usate spesso come metro di paragone Milano e le spese dell’Expo. Il confronto è disarmante.
«Il confronto è uno schiaffo in faccia a Roma e alle sue necessità. Milano ha ricevuto in due anni per far fronte alle spese correnti 85 milioni in piu. Qui non si vuol capire che arriveranno in città 25 milioni di pellegrini e Roma rischia di non farcela».
D’accordo. Facciamo finta che il Governo vi ascolti, dove andrebbe a finire questo nuovo impegno finanziario?
«Noi abbiamo l’obbligo di avere i piedi per terra. E quindi le dico che in queste carte ci sono gli eventuali impegni di spesa. Vuole esempi? Eccoli: pensiamo di aumentare gli interventi di protezione civile, la pulizia degli itinerari giubiliari. Ma soprattuto bisogna pensare ai sistemi di trasporto e alle esigenze della giustizia».

Trasporto e giustizia sono le due emergenze che il vicesindaco evidenzia: lo stato della mobilità in città fra scioperi e disservizi è sotto gli occhi di tutti; e per quanto riguarda la giustizia, è assolutamente necessario prevenire il picco di crimini, anche di scarsa pericolosità, che durante i grandi eventi come il Giubileo sono la norma.

LEGGI ANCHE: Giubileo 2015, ecco le zone rosse

Sono stati gli stessi magistrati di Tribunale a sottolineare la necessità di un intervento.

Assessore Causi, scenda ancora più nei dettagli. I romani vogliono sapere…
«Non mi sottraggo. Pensi ai treni delle metropolitane. Da dieci anni non si fa una revisione generale. Sul primo stanziamento di 50 milioni ben sei sono stati destinati a questo scopo, ma sì e no riusciremo a mettere mano a dieci treni su 35. Se il Governo ci ascolta, con altri dieci milioni riusciremo a fare tutto il resto. E dico di più. Alcuni di questi treni li puoi mettere anche sulla linea Roma-Lido rottamando quei convogli senza aria condizionata. Vuole che le parli della manutenzione dei bus? Non si fa da oltre sei anni, ecco perché i mezzi collassano e si fermano in officina».
Diceva anche problemi di giustizia. Si spieghi. Proprio oggi la Corte di Appello ha chiesto aiuto…
«E noi glielo daremo. Abbiamo pensato a quattro tipi di intervento. Ma il problema è capire che un Giubileo con milioni di persone in più in giro per la città, porta problemi ulteriori dell’ordine pubblico e della sicurezza. Prenda il Giubileo del 2000, i reati in quell’anno sono schizzati in alto. Quindi se il Governo interviene ulteriormente vorremmo dotare il Tribunale di una quarta aula attrezzata per processi per direttissima, vorremmo intervenire su almeno quattro caserme di polizia e carabinieri nelle aree più delicate e renderle più funzionali ad ospitare cittadini stranieri che avranno qualcosa da denunciare. Pensiamo anche a corsi di specializzazione del personale di Ps , e infine vorremmo fare un piano veloce di formazione degli interpreti in modo che aiutino i funzionari a fare meglio il loro lavoro e in tempi rapidi».

Copertina: Wikimedia Commons

Share this article