Giubileo 2015, ecco tutti i lavori che salteranno
13/10/2015 di Redazione
Giubileo 2015, ecco tutti i lavori che salteranno: dalle metropolitane agli autobus, passando per le misure anti decoro; non sarebbero state comunque facili le operazioni di preparazione della città verso l’anno Santo della Misericordia che aprirà in Vaticano il prossimo 8 dicembre, ma certo, dopo il collasso della giunta di Ignazio Marino, la situazione non è migliorata. Continua il tour de force dei cantieri e dei lavori per approntare la città in vista dell’apertura della Porta Santa, il sindaco dimissionario ha approvato gli atti necessari a disporre di ulteriori 10 milioni di euro.
GIUBILEO 2015, ECCO TUTTI I LAVORI CHE SALTERANNO
Soldi che, comunque, non basteranno a risolvere i problemi della città. Mauro Evangelisti sulla Cronaca di Roma del Messaggero fa il punto sui lavori che salteranno. Ad esempio sulla metropolitana, si procederà con interventi tampone che comunque non saranno tarati sulle previsioni di flusso dei pellegrini che a partire da dicembre si riverseranno in città.
Lo sblocco di altri 30 milioni di euro, che sarà ufficializzato oggi dal Mef, consentirà di dirottarne 15 sulla manutenzione dei treni, dei tram e degli autobus. Si tratta di un obiettivo minimo, rispetto all’idea iniziale. L’assessore ai Trasporti uscente, Stefano Esposito, aveva proposto di nominare un commissario solo per i lavori di manutenzione straordinari della linea A e B della metropolitana. Non si fa più in tempo, quindi ci si limiterà a lavori meno incisivi, soprattutto di messa in sicurezza dei binari. Inizieranno domenica con una novità: probabilmente lo stop ai treni per consentire l’attività degli operai avverrà non alle 10 di sera, ma alle 10.30.
Allo stesso modo è sostanzialmente certo che Roma non potrà giovare di una dotazione di autobus in grado di reggere il peso del grande evento.
Ciò che non andrà in porto di certo è l’acquisto degli autobus, su cui è andato in scena lo scontro tra l’assessore Esposito e i vertici di Atac, culminato con le dimissioni del direttore generale e dell’Ad. Inizialmente si era parlato addirittura dell’acquisto di 700 nuovi autobus, alla fine ne arriveranno molti meno, visto che il due settimane fa ha votato il sì «alla gara per la fornitura di due lotti di autobus, rispettivamente di 15 e 150 mezzi, da attuarsi con leasing finanziario». In totale, dunque sono solo 165, ma anche i più ottimisti dubitano che possano entrare in servizio prima della metà del 2016, quando il Giubileo sarà vicino alla sua fase finale.
LEGGI ANCHE: Giubileo 2015, il logo e il calendario
Sono stati sospesi, inoltre, i piani per il decoro che avrebbero tenuto lontani dalle aree del centro i grandi bus turistici: “Del mio piano non si farà più nulla”, dice l’assessore dimissionario Stefano Esposito, che puntava a tenere i pullman lontani dalle aree del Vaticano e dei monumenti romani, “salvo che il commissario non deciderà di tenerne conto”.
“Ma si fermano anche altri provvedimenti: avevo pronta l’ordinanza contro i risciò, che sono illegali; insieme ad Atac stavo preparando il piano per le guardie giurate sui bus nelle fasce orarie e sulle linee più a rischio, non si farà più nulla”
Partiranno invece alcuni lavori pubblici sulle strade romane; anche se, di nuovo, a risaltare sono piuttosto i lavori che non partiranno e le opere che non saranno affrontate.
Ancora una buona parte delle strade della città, anche importanti, sono malandate.
Un esempio banale per tutti: ieri mattina, attorno alle 11, un vigile urbano ha dovuto piazzare la motocicletta a protezione di una voragine che si è aperta nella disastrata via Pinciana, a poche centinaia di metri da via Veneto e da Villa Borghese. 56 giorni difficilmente saranno sufficienti per tappare tutte le buche di Roma. Ora si spera, con i trenta milioni sbloccati oggi, di avviare uno dei cantieri rimasti indietro, quello di via Nazionale (dove è stata presa una decisione storica, perché saranno rimossi i sampietrini nelle corsie preferenziali, vale a dire ai lati). Ma si è già alzata bandiera bianca per piazza Venezia: nessun intervento, perché non si fa in tempo, meglio concentrare le risorse su altro.