Gli 8 motivi per cui la Roma non deve prendersela con la Juve

07/10/2014 di Redazione

Ha fatto gran scalpore la sconfitta della Roma allo Juventus Stadium della scorsa domenica, soprattutto a causa di una condotta arbitrale che, secondo i giallorossi, sarebbe stata a dir poco pro-juve. Eppure la squadra Capitolina dovrebbe essere onesta e ammettere che non c’è davvero motivo per lamentarsi, viste come sono andate davvero le cose. Anzi. Ecco gli 8 motivi per cui Totti&Co dovrebbero stare zitti.

IL RIGORE DI MAICON – In effetti il fallo di mano di Maicon è volontario, proprio perché voleva ripararsi il viso, e quindi sì, essendo volontario ci stava anche l’espulsione. E poi diciamolo, Maicon è brutto e quindi non avrebbe alcun reale motivo per ripararsi il viso, anzi forse una pallonata lo potrebbe pure aggiustare. E poi si sa, la punizione di Pirlo dal limite è una chiara occasione da gol, e prendere una pallonata in faccia da lui deve essere considerato un onore. Quindi ci stava pure il doppio rigore.

IL GOL DI BONUCCI 1 – Bonucci ha segnato il suo primo gol in serie A da fuori area. E c’erano solo tre giocatori in fuorigioco. Poteva andare peggio, tipo un meteorite poteva cadere su Trigoria, visto l’eccezionalità dell’evento.

E COMUNQUE ERA VALIDO – Sempre per quanto riguarda il gol, secondo alcuni non sarebbe valido a causa del fatto che Vidal si trovasse davanti al portiere in evidente fuorigioco. O almeno questo poteva sembrare ai meno attenti. Perché la moviola ha evidenziato il contrario: Vidal si trovava chiaramente aldilà della linea dell’ultimo bibitaro dei distinti, di mamma romana trasteverina e pertanto giallorosso. Prima di parlare, informatevi.

IL FALLO DA CORSA DI GERVINHO – Rocchi ha poi graziato Gervinho alla fine del primo tempo. Correre così veloce da far venire un infortunio muscolare a Caceres è da ascrivere, chiaramente, come condotta violenta e antisportiva. L’ala giallorossa meritava il cartellino rosso e tre giornate di squalifica per aver oltretutto provato a segnare.

IL VIOLINO DI GARCIA – Sempre per far tacere quelli che pensano di avere il regolamento in tasca, si può parlare anche del gesto polemico di Garcia, cacciato per aver mimato un violino a bordo campo in segno di protesta contro la condotta arbitrale. Quello che non tutti sanno è che quel gesto era depositato da Gilardino, e pertanto ai sensi del regolamento, articolo 12 comma 2, la riproposizione senza citazione da parte di Garcia si palesava come plagio sportivo, punibile con un anno e due mesi di carcere e 4 rigori da concedersi nello spazio della stagione. Eppure Rocchi ha chiuso un occhio.

SU TOTTI NON ERA RIGORE – Veniamo poi alla vera ingiustizia di questa partita, ovvero quello che dai giustizialisti è stato definito il placcaggio di Lichtsteiner sul Capitano. Tutti conosciamo la simpatica e la generosità del giocatore svizzero, da sempre noto come uno dei calciatori più sportivi della serie A (e forse del calcio mondiale). I suoi trascorsi laziali poi lo rendono ancora più incline ad amare i colori giallorossi. La verità quindi è che accortosi di un malore improvviso del Pupone lui, non a caso a palla lontana, si fiondi sul numero 10 per impedirgli di cadere e fargli la manovra di Heimlich, temendo che il fischietto di Rocchi fosse andato di traverso a Totti. Non solo metaforicamente.

IL MISTERO DI PJANIC – Altra chiara polemica da scarsa conoscenza del regolamento è quella relativa al secondo rigore, Pjanic su Pogba. Ecco le immagini

Come si vede chiaramente durante il replay Pjanic in caduta mima palesemente il triangolo rettangolo

massoni

Così facendo, grazie al teorema di Pitagora, fa sì che per il potere dei due quadrati costruiti sui cateti, quello costruito sull’ipotenusa allarghi l’area di rigore giusto di quei centimetri che rendono il tutto rigore. Chiarissimo no? Ovvio che Totti questo non possa capirlo, ma fate specie voi, che vi vantate tanto del regolamento e poi manco la geometria conoscete. Una tesi minoritaria sostiene che Pjanic stesse facendo un segno massonico e Rocchi, incorruttibile uomo di stato, lo ha subito punito. Praticamente un eroe civile.

QUEL TWEET DELLA NONNA DI FLORENZI – Chi ha biasimato la moglie di Agnelli per il suo tweet polemico contro Totti non aveva forse visto il precedente cinguettìo della celeberrima nonna di Florenzi, che Giornalettismo riporta in esclusiva

nonnaflorenzi

(per fortuna non è sfuggito al giudice sportivo, che ha dato il Daspo all’arzilla vecchina e tre anni e cinque mesi di squalifica all’incauto nipote, individuato come suo social media manager)

Questo è un articolo satirico come tanti ne ha fatti questa testata da sempre, chi ha scarso senso dell’umorismo, si astenga dal farcelo notare. Grazie
Share this article