Gli abbagli della prima giornata di campionato. Tutti tranne uno
24/08/2015 di Giordano Giusti
Non lasciatevi ingannare. Tenetevi ben stretti i vostri pronostici. La prima giornata di campionato appena spedita in archivio ha fatto felici le agenzie di scommesse e lasciato a bocca asciutta tutte le grandi o quasi: prevedere che all’esordio Juventus, Roma, Napoli e Milan messe insieme avrebbero fatto la miseria di un punto non era facile, così come che Mandzukic, Dzeko, Bacca e Luiz Adriano sarebbero rimasti a secco. Allo stesso modo non è facile ora mantenere lucidità nelle analisi: comodo sarebbe dire che Allegri non è riuscito a colmare il vuoto lasciato da Pirlo, Tevez e Vidal e che la squadra è sazia di vittorie, che Sabatini si è dimenticato di fare acquisti di valore in difesa, che Sarri non sa allenare ad alti livelli e che Mihajlovic è il nuovo Inzaghi. Nulla di tutto ciò. I bianconeri restano favoriti per il titolo – in regia Marchisio suonerà tutt’altro spartito rispetto al tenero operaio Padoin, Pogba abbandonerà gli eccessi barocchi, Dybala si prenderà il suo sacrosanto spazio – il Milan è stato severamente punito dagli eventi – restano dubbi sull’affare Balotelli, perché non investire su un regista? – i 54 gol subiti lo scorso anno dal Napoli non si cancellano in 90 minuti. Non è invece sbagliato fare le pulci alla Roma: al netto delle mancanze di un mercato comunque ambizioso, il problema principale dei giallorossi continua a essere Garcia, il cui gioco sempre uguale a se stesso e i chiodi fissi alla Gervinho potrebbero condizionare decisamente le ambizioni tricolori. Nella Capitale c’è già chi punta a un clamoroso avvicendamento con Vincenzo Montella, ricordando la claudicante partenza della stagione 2009/2010 e il cambio Spalletti-Ranieri proprio dopo la sfida (persa) con la Juve alla seconda.
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Non lasciatevi ingannare nemmeno dalle note liete: l’Inter ha faticato molto più del dovuto con l’Atalanta e il potenziale crack Kondògbia (sì, si pronuncia così) avrà bisogno di tempo, la Lazio ha poca scelta in attacco e in caso di passaggio del turno in Champions accuserà il doppio impegno, la Fiorentina non è (solo) quella brillante vista nel precampionato e ieri al Franchi.
Una postilla. Sbaglia chi dice che iniziare il campionato il 22 agosto è una follia, che le squadre non sono ancora pronte, ché i tifosi sono ancora al mare e quindi gli stadi mezzi vuoti. In Premier e in Bundesliga hanno iniziato il 14, in Francia addirittura il 7 e nessuno si lamenta. Più giusto sarebbe invece parlare dell’infinita finestra di calciomercato, due mesi di estenuanti trattative che si protraggono fino alla seconda giornata compresa, con rose stravolte e giocatori in bilico fino all’ultimo.
Photocredit copertina ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO