Gli insulti per lo chef Carlo Cracco e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
26/04/2015 di Stefania Carboni
«Ma chi è Mattarella? E io pago. Parassita!». Piovono commenti sotto una foto postata su Facebook dallo chef Carlo Cracco. Il genio culinario è intento a firmare uno dei suoi libri al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
INSULTI CONTRO LO CHEF CRACCO E IL PRESIDENTE MATTARELLA
– «Tanto paghiamo noi !!! Cracco, perché non vai anche alla mensa dei poveri? Le nostre tasse, per chi le paga in questo paese di m…, finiscono in queste cazzate oltre a corruzione, costi della politica appunto». E ancora: «Cracco è una delle persone più stronze e villane che conosco. Mi sembra giusto che faccia comunella con chi gli è simile». Alcuni insulti diventano decisamente pesanti:
«Parassiti comunisti». «A noi italiani Carlo cosa offrì?». «Il primo viaggio di Mattarella sul tram e ora? Già finiti tutti i buoni propositi? I soldi fanno venire la vista ai ciechi…. Povera Italia».
C’è anche chi difende lo chef, come Antonella, sua follower: «Ricordo ai fan di Carlo Cracco, che lo chef sta semplicemente facendo il suo onesto lavoro. quello che fanno i politici m****, andatelo a sputare sulle loro bacheche e non su quelle di una onorificenza italiana».
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LA VERITA’ SU CRACCO, TRENITALIA E LA MENSA DEI POVERI – In tanti hanno criticato Cracco chiedendogli di andare ad una mensa dei poveri. Lo chef in un certo senso lo ha già fatto, ha cucinato, per sostenere una causa per i meno abbienti, a Milano, per i 50 anni dell’opera di San Francesco. L’ETR100 ovvero la Frecciarossa 1000 – realizzata e progettata da AnsaldoBreda, società di Finmeccanica, in partnership con Bombardier, negli stabilimenti di Pistoia e Vado Ligure (quindi fatta in Italia da 2.200 dipendenti) – è dotata di 8 vagoni per un totale di 455 posti e offre 4 livelli di servizio: Executive, Business, Premium e Standard. Le Ferrovie dello Stato hanno ordinato in tutto 50 convogli di questo tipo, per un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro. Il convoglio – promosso come simbolo del Made in Italy – è dedicato a Pietro Mennea, il velocista italiano campione olimpico. Sua moglie, ricordando il marito, ha commentato dicendo che Pietro sarebbe stato orgoglioso di questo vero e proprio inno alla velocità dedicato a lui.
(in copertina lo foto da Carlo Cracco Facebook)