Gli integratori alimentari servono davvero?

L’ASSENZA – Quindi, puo’ esserci qualcosa in più o in meno ma è importante che il valore dichiarato ci sia. Al termine delle analisi si è scoperto che solo cinque dei quattordici marchi analizzati possedevano una quantità di resveratrolo vicina a quella descritta in etichetta, con un contenuto che variava dal 95 al 105 per cento rispetto a quanto dichiarato. Quattro prodotti non rispettavano di poco il range (si andava dall’83 al 111 per cento) e tre invece manifestavano un minor contenuto di resveratrolo, in una forbice compresa tra l’8 ed il 64 per cento della quantità dichiarata. Infine in due campioni la sostanza compariva solo in etichetta visto che la sua presenza era inferiore al limite di rilevazione. E non solo. Tra i peggiori era presente una delle marche più care.

Integratore alimentare

LA MODA DEL CAFFE’ VERDE – Un altro integratore finito negli ultimi giorni nell’occhio del ciclone è quello che contiene al suo interno estratti di chicchi di caffé verde, presentato dal dottor Oz. Un comunicato pubblicato su a-zeta lo scorso 24 maggio magnificava le proprietà dimagranti della sostanza. Anzi, il green coffee veniva definito “magnifico” per via delle capacità dell’estratto purissimo racchiuso in una capsula. A conferma della sua efficacia venivano presentati studi scientifici che confermavano come l’acido clorogenico, questo il suo nome, sia in grado di bruciare i grassi corporei e di accelerare il metabolismo. Eppure queste parole sono state prontamente smentite da una nuova ricerca che ha dimostrato come il green coffee non sia poi così efficace e che anzi non aiuti assolutamente a smaltire i grassi in eccesso.

LA RICERCA CHE SMENTISCE TUTTO – La Stampa ha pubblicato gli esiti di una nuova ricerca che ha smentito quanto dichiarato dal comunicato pubblicato su a-zeta. Nei chicchi di caffé sono presenti sostanze come i polifenoli premiati per le loro proprietà anti-ossidanti ma per quanto riguarda i benefici garantiti dall’acido clorogenico, Cga, la situazione è un po’ diversa. Un gruppo di ricercatori dell’University of Western Australia hanno scoperto che quello specifico polifenolo non limita l’accumulo di grasso. Anzi. Le cavie sottoposte ad elevate assunzioni di Cga, hanno sviluppato una maggiore probabilità di contrarre il diabete di tipo due ed avevano avuto un accumulo di lipidi all’interno delle cellule del fegato.

Integratore alimentare

CI SI MUOVE SOLO IN CASO DI PERICOLO – Quindi chi decide di provare gli integratori alimentari, deve prima informarsi sulle caratteristiche del prodotto per capire se si tratta di un qualcosa davvero efficace. Perché, come abbiamo visto in precedenza, la loro immissione nel mercato non è poi così complicata. Inoltre i Nas si muovono solo in caso di pericolo. Altri studi poi hanno confermato che esistono in commercio prodotti che non mantengono ciò che promettono. Eppure il settore è più florido che mai e deve molto della sua sopravvivenza alle donne, come certifica Siciliaedonna.

L’INTEGRATORE E’ DONNA – L’identikit perfetto del consumatore di integratori alimentari è rappresentato da una signora giovane, di cultura medio-alta, con un buon reddito, capace di consultare le offerte sul web. Il profilo è stato tracciato dal professor Roberto Romagnoli, dicente presso la facoltà di Farmacia dell’università di Bologna. L’acquirente tipo degli integratori ha un’età compresa tra 25 e 50 anni ed è donna. Di queste l’81,6 per cento delle acquirenti vive nel nord-ovest. I dati italiani poi trovano conforto dalla crescita europea. Nel 2012 il mercato degli integratori nel vecchio continente, come certificato da Il Velino, ha generato un fatturato di 7,5 miliardi di euro con una crescita dell’1,5 per cento rispetto al 2011.

Integratore alimentare

L’APP CHE AIUTA A CAPIRE – Eppure, come abbiamo avuto modo di apprezzare, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e si puo’ correre il rischio di acquistare un prodotto privo del principio attivo o sentirsi chiedere in farmacia 48 euro per 24 fialette integrative omeopatiche, come successo recentemente in un esercizio di Milano. Per questo motivo l’Unione Nazionale Consumatori ha realizzato assieme all’Aiipa, l’associazione italiana industria e prodotti alimentari, un’app che “aiuti i consumatori a conoscere gli integratori alimentari e utilizzarli consapevolmente”. Il programma in questione si chiama “Integratori” e come ha spiegato Massimiliano Donà, segretario nazionale dell’Unc, ripreso dall’Agi, “”Le informazioni contenute nell’app non fanno riferimento ai brand commerciali, ma servono a far meglio conoscere gli integratori”.

Integratore alimentare

UN AIUTO E’ SEMPRE GRADITO – L’app è divisa in due parti. La prima, chiamata “Sei in forma?” è dinamica ed al suo interno è possibile calcolare il proprio indice di massa corporea e alcuni interessanti test per valutare il proprio grado di consapevolezza sugli integratori alimentari. La seconda sezione, chiamata “informati”,  illustra le principali categorie di integratori e i loro utilizzi. Presenti poi una serie di domande e risposte oltre a consigli dell’esperto. Si tratta di un aiuto per coloro che desiderano provare questi prodotti, senza tuttavia dimenticare che, come ricorda Donà, sarebbe opportuno parlare sempre con il proprio medico curante. E’ importante quindi contare su un aiuto perché come abbiamo visto il mercato è selvaggio e gode di un trend in continua crescita. Per evitare quindi di spendere soldi inutili in prodotti che non servono, cercate di capire a fondo come funziona il mercato degli integratori magari superando internet e rivolgendovi al vostro medico, e sarà lui a stabilire se avete bisogno o meno degli integratori.

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