Cosa è “Gli occhi cambiano”, il nuovo programma di Walter Veltroni su Rai1
03/01/2017 di Redazione
Walter Veltroni torna su Rai1 col nuovo programma “Gli occhi cambiano” e la puntata Immaginare. Nell’episodio, in onda stasera martedì 3 gennaio alle 23.40 su Rai1, Calvino e Montale, Flaiano e Umberto Eco, ma anche Chagall e Borges, Disney e Chaplin, raccontano ai microfoni dei giornalisti della Rai il senso del loro lavoro, il valore dell’arte, i percorsi dell’immaginazione creativa, lo sguardo sul futuro.
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GLI OCCHI CAMBIANO: IMMAGINARE, CON LA TESTA DI CELINE E MONTALE
Molti stranieri parlano la nostra lingua, a testimoniare gli anni in cui la centralità italiana nel mondo della cultura era indiscussa. Nell’ascoltare le voci di poeti e romanzieri, nel vedere all’opera un pittore o un attore sul set, si capisce come questi artisti e le loro creazioni siano entrati così in profondità nel nostro vissuto che realtà e immaginazione si confondono fino a diventare un’unica memoria. Il Corriere della Sera, con la penna di Pierluigi Battista, spiega di cosa si tratta:
C’è Eugenio Montale, sornione, che dice: «Non posseggo la televisione nel mio appartamento», ma deve provvedere perché lo hanno appena nominato consulente televisivo, e sorride soddisfatto per il paradosso. C’è Beniamino Placido che lancia ironico la sfida di parlare dei Promessi sposi in tv «senza i professori, non contro i professori»: inaudito, profanazione. C’è Gabriel García Márquez che spiega che il suo non è «realismo magico», ma «realismo» e basta.
Tanta cultura che non annoia, che non si parla addosso ma che riesce a superare la dimensione elitaria e raggiungere quella popolare. Riporta Battista:
È semplicemente bello, senza nostalgia, ascoltare Montale che racconta divertito di come Dylan Thomas, che per motivi misteriosi lo detestava, si chiudesse addirittura in un armadio per non incontrarlo. E ascoltare Max Ernst che descrive «il desiderio di rivolta». E vedere il grande, grandissimo Ennio Flaiano che costruisce una barchetta con i foglietti degli appunti e la mette sulle onde e chissà la barchetta che fine farà. O Umberto Eco che dice che le religioni non si metteranno mai d’accordo se Gesù è figlio di Dio oppure no, ma tutti saranno d’accordo che Superman è Clark Kent: un modo sintetico eppure efficacissimo per spiegare la cultura di massa. E insieme la casa di Benedetto Croce: quanto di apparentemente meno televisivo? E una meravigliosa intervista al geniale e sulfureo Céline.
(foto copertina ufficio stampa Rai)