L’Italia, regina della pasta, importa il grano dal Canada. E per la Forestale potrebbe essere tossico
20/06/2017 di Gianmichele Laino
Ma noi abbiamo davvero bisogno del grano canadese? Eppure c’è chi continua a importarlo, tra proteste e polemiche. Un carico del cargo CMB Partner è fermo nel porto di Bari dall’8 giugno: da un lato gli uomini della Forestale sostengono che sia stato contaminato da sostanze tossiche, dall’altro i tecnici dell’Arpa negano tutto. Nel dubbio, la Procura ha sequestrato momentaneamente il prodotto per effettuare ulteriori verifiche.
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LA STORIA DEL CARICO DI GRANO CANADESE FERMO A BARI
La scena si è svolta sotto gli occhi di decine di agricoltori pugliesi, arrabbiati e amareggiati: l’imbarcazione proveniente da Vancouver, infatti, ha invaso la regione con 50 tonnellate di grano, un vero e proprio carico eccezionale che andrebbe a «drogare» il commercio della materia prima. Le indagini portate avanti dal Nucleo Forestale dei Carabinieri avrebbero dato esito positivo sulla presenza di deossinivalenolo o di micotossine derivate dall’utilizzo di diserbanti nelle coltivazioni.
L’Arpa, invece, nega qualsiasi irregolarità, sulla base delle certificazioni e degli altri documenti che sono stati presentati al momento dello sbarco dai responsabili della società che gestisce il carico. L’episodio, comunque, mette in luce il precario equilibrio che si viene a creare in situazioni del genere.
Al porto di Bari, poi, sono arrivati anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle Giuseppe L’Abbate (deputato della commissione Agricoltura) e Rosa Barone (consigliere regionale della Puglia): «Occorre fare chiarezza sui dati raccolti su questo caso specifico – hanno dichiarato -. Ma si tratta di una questione che va risolta alla radice: noi vogliamo che venga istituita al più presto la commissione unica nazionale per la valutazione del grano, in modo tale che si possa creare un sistema che incentivi la qualità dei prodotti».
PERCHÉ IMPORTIAMO IL GRANO CANADESE
La battaglia del grano è stata portata avanti in questi anni dalla Coldiretti. Gianni Cantele, presidente regionale dell’associazione, ammonisce: «Importare grano proprio quando gli agricoltori pugliesi stanno trebbiando è un atto violento e inaccettabile di turbativa commerciale. Nei prossimi giorni saremo ascoltati in commissione alla Camera e illustreremo i rischi di una massiccia importazione del grano dal Canada».
Importazione che è prevista in seguito agli accordi CETA tra il Paese nordamericano e l’Unione Europea (accordo concluso a inizio 2017) e che dovrebbe garantire una serie di misure bilaterali per favorire uno scambio di prodotti e servizi tra le due realtà nazionali. Ma a volte, come ha dimostrato il caso delle 50 tonnellate di grano canadese ferme nel porto di Bari, i cortocircuiti dell’accordo sembrano inevitabili.
(FOTO: SIPA Asia via ZUMA Wire)