50 sfumature di “Grey” raccontate da un uomo vero
06/07/2015 di Redazione
Non bastavano il caldo africano, le repliche di Capri e quelle de La Dama Velata a rendere impossibili i pomeriggi dei mariti italiani in cerca di fresco, e invece braccati da vogliose mogli alla ricerca del brivido di una vita da fiction. Ci si è messa anche l’uscita di Grey, acclamata continuazione del celeberrimo tris di 50 sfumature opera di E.L James, che in questa sua ultima fatica ha voluto esplorare l’universo psichico maschile alle prese con l’innamoramento.
“Ottimo! Un libro di una pagina con su scritto solo tette!” direte voi
e lo pensavo anche io, tant’è che ho accettato di recensirlo baldanzosa, con quel tantinello di sicumera che non guasta mai, prima di scoprire che le pagine erano più 500 circa e no, purtroppo, non c’è scritto solo “tette” per 500 pagine.
La verità non è più un valore di questo mondo.
Fatto sta che “Grey” racconta la storia d’amore fra lui e lei vista da lui, laddove il lui di cui sopra altri non è che la proiezione delle pippe mentali tipiche della donna che si strugge nell’attesa della famosa seconda telefonata dopo il primo appuntamento di cui agevoliamo diapositiva:
Questa amara verità tuttavia spiega
a) perché il libro non dica solo “tette” per 500 pagine, al massimo un “culo” qui e là,
b) pensieri del calibro di
Sono in collera con me stesso e mi avvicino alla finestra per osservare lo skyline di Seattle. Mi chiedo come abbia fatto Ana ad acquistare tanto potere su di me e come mai la nostra relazione non stia progredendo nella direzione che vorrei. Spero che, dopo avere avuto l’occasione di riflettere in Georgia, lei saprà prendere la decisione giusta. O no? L’ansia si fa strada dentro di me. Bevo un altro sorso di Armagnac e mi siedo al pianoforte per suonare qualcosa.
c) il successo commerciale del libro
Siccome da sempre Giornalettismo è il vostro paladino delle libertà, alfiere della giustizia nel mondo e via dicendo, siccome noi ve lo diremmo in faccia che la verità è che non gli piacete abbastanza, ora tradurremo per voi i passaggi più toccanti di Grey pensati come un uomo vero li penserebbe nella realtà.
GREY RACCONTATO DA UN UOMO VERO
Continua a gemere, immergendosi nel piacere e assaporando l’esperienza.
Uomo vero:
—
«Vedi la cloche davanti a te? Prendila.» […] Non si tira mai indietro davanti a nessuna sfida. E per qualche bizzarra ragione mi sento immensamente orgoglioso di lei. «È incredibile che tu mi abbia lasciato prendere il comando» grida
Uomo vero:
Ommioddio. Ommioddio sta guidando. Ommioddio frena. Ommioddio vai piano. Ommioddio se non me la da è la volta che mi arrabbio, seriamente. Ommioddio se devo morire, fa’ almeno che la Roma vinca lo scudetto e il mio sacrificio sia vano.
—–
“Lei risponde a tono, con le dita che giocano fra i miei capelli, li tirano, chiedendo ancora, ancora, mentre si apre a me come la luce del mattino.”
Uomo vero:
—-
“I miei pensieri si confondono in un arazzo variopinto e intricato”
Uomo vero:
Mi riesce impossibile concentrarmi sul lavoro mentre aspetto il suono rivelatore che mi annuncia una nuova mail di Ana.
Uomo vero: