«I cittadini Ue senza lavoro hanno diritto al sussidio di disoccupazione in Germania»
11/10/2013 di Andrea Mollica
I cittadini dell’Unione Europea che sono senza lavoro e vivono da tempo in Germania hanno diritto all’assegno di disoccupazione tedesco. Lo ha stabilito un tribunale dell’Essen, che ha riconosciuto il diritto ai sussidi Hartz IV ad una famiglia rumena che da tempo risiede in Nordreno-Vestflia. Una sentenza che potrebbe aver conseguenze piuttosto vaste, visto che estende anche a cittadini non tedeschi gli assegni di disoccupazioni garantiti dalla Germania.
ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE – I cittadini dell’Unione Europea che risiedono da tempo in Germania, e che non hanno un lavoro, hanno diritto a ricevere gli assegni di disoccupazione Hartz IV che vengono erogati a chi cerca una mansione ma non riesce a trovarla. La decisione è stata presa da un tribunale della città di Essen competente sulle questioni sociali, e riguarda una famiglia rumena, composta da quattro persone, che vive da tempo in Germania, nella città di Gelsenkirchen. La causa riguarda la richiesta di ricevere l’assegno di disoccupazione fatta dal padre di questa famiglia al locale Jobcenter. Il centro per l’impiego aveva rifiutato la domanda di erogazione del sussidio, visto che secondo l’attuale diritto tedesco il sussidio di disoccupazione non può essere elargito ai cittadini UE che sono emigrati temporaneamente in Germania. Siccome però secondo l’agenzia federale del lavoro il cittadino rumeno ha pochissime chance di ottenere un’occupazione, la sua ormai stabile permanenza in Germania ha generato un diritto al riconoscimento dei sussidi Hartz-IV.
VITA GRAMA – La sentenza non è una novità assoluta, ma le motivazioni del tribunale dell’Essen, se confermate dalla giurisprudenza successiva, allargheranno la platea dei cittadini che possono ricevere l’assegno di disoccupazione tedesco. La famiglia rumena vive dal 2009 a Gelsenkirchen, città industriale del Nordreno-Vestfalia nota anche per essere la sede della squadra Schalke 04, ed il procedimento riguarda il lasso temporale tra la metà del 2010 ed il novembre del 2011. All’epoca la madre ed il padre avevano come mezzo di sostentamento il «Kindergeld», il sussidio economico dato ai genitori per il sostentamento dei figli, e la vendita sporadica dei giornali dei senzatetto. In questo momento la madre ha trovato un’occupazione, e la famiglia potrà così accrescere il suo reddito grazie all’elargizione dell’assegno di disoccupazione Hartz-IV. Una possibilità che ora potrebbe essere estesa ad altri cittadini che vivono in simili condizioni.
SIGNIFICATO ESTESO – Il tribunale dell’Essen ha rimarcato come la vicenda trattata riguardi circa 130 mila persone che vivono in Germania, in prevalenza i rumeni ed i bulgari che cercano inutilmente lavoro. Queste persone avrebbero diritto ad i sussidi Hartz-IV, un’estensione delle platea dei beneficiari che avrebbe un impatto pesante sulle casse dei comuni. La valutazione della sentenza si differenzia tra i vari giuristi riportati da Die Welt. C’è chi parla di caso singolo, ma anche di chi sottolinea come la giurisprudenza possa ridefinire il significato della legge attuale, estendendola a chi risiede in Germania pur non essendo cittadino tedesco. La città di Dortmund ha comunicato che per il momento non erogherà il sussidio ai cittadini rumeni e bulgari che vivono nella metropoli della Vestfalia. Negli ultimi mesi si era parlato di un’emergenza immigrati dell’Est Europa in Germania, sopratutto per i comuni che li devono accogliere, che attualmente vivono una situazione di difficoltà finanziarie.
COME FUNZIONA IL SUSSIDIO – Hartz IV è un sussidio che viene erogato a chi ha perso il diritto all’assegno di disoccupazione normale, ovvero dopo un anno di tempo dalla perdita del lavoro. In questo lasso temporale il beneficiario riceve una somma pari al 60% dell’ultimo stipendio netto. Dopo questi dodici mesi scatta Hartz IV, il sussidio di cui al momento beneficiano circa 6 milioni di cittadini tedeschi. Chi vive da solo riceve 371 euro mensili, ai quali va aggiunto il supporto per le spese di affitto, che variano a seconda del Land di residenza. Una famiglia invece percepisce un contributo di 353 euro ad adulto,più un supporto finanziario a figlio, che si moltiplica a seconda del numero della prole. Allo stesso tempo esiste inoltre il contributo per le spese d’affitto.