I contatori anomali del gas e la sanatoria del decreto Ronchi

VOLUME O PESO? – Anche  l’Unione dei Consumatori aveva spinto a suo tempo su questo punto. Secondo loro, oltre al problema dei contatori vecchi, ci sarebbe anche dell’altro. I contatori del gas infatti misurano il volume, ma non il peso del gas. Un certo volume di gas creti4ontiene più o meno molecole (cioè pesa di più o di meno, e quindi rende di più o di  meno) a seconda delle condizioni di temperatura e di pressione. Agendo su di esse, a parità di volume, il “contenuto effettivo” di gas può diminuire. Un tema che comunque è oggetto di ulteriori approfondimenti. In generale, secondo le associazioni dei consumatori, se i processi confermeranno quanto emerge da indagini ed inchieste gli utenti dovrebbero essere risarciti per la differenza almeno a partire dai 5 anni precedenti, oltre i quali scatta la prescrizione, su un consumo di 1400 metri cubi annui la “maggiorazione” indebita sarebbe di circa 150 euro l’anno.

LA LEGGE ITALIANA E LA UE – C’è anche un problema “legislativo”. A parte qualche piccola modifica, la legge italiana in materia è del 1890. Si, del 1890, e in numerose occasioni le aziende del settore se ne sono lamentate. Così, mentre in Italia i vecchi contatori vengono ancora consentiti,  i “misuratori della stessa classe vengono rottamati in Francia dopo 20 anni“. In Germania, Olanda e Regno Unito i distributori sono obbligati a “procedere a prove periodiche a campione su migliaia di pezzi, decidendone poi la sostituzione o la proroga d’installazione sulla base dei risultati”. Da noi nulla. E poi c’è il pasticcio (oggetto di indagini) dei misuratori di tipo venturimetrico, che da noi sono “vietati”. L’Unione Europea, che dopo aver ascoltato i due magistrati eContatore1 un funzionario dell’ Ufficio metrico di Milano ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia che, secondo Bruxelles, “mantiene ostacoli sproporzionati e ingiustificati alla libera circolazione di contatori del gas di tipo venturimetrico a diaframma”.

ARRIVA LA SANATORIA? – Mentre la magistratura prosegue le sue inchieste, ecco che arriva il recentissimo Decreto Ronchi, la Legge comunitaria che ha il compito da dare attuazione alle direttive Ue all’interno dell’ordinamento italiano. L’Art.7, disposizioni per i sistemi di misura installati nell’ambito delle reti nazionali e regionali di trasporto del gas di cui alla Procedura d’infrazione n. 2007/4915, solleva dall’obbligo di applicazione della normativa di metrologia legale tutti i sistemi di misura ai punti di immissione in Italia, stabilendo che “la materia sarà regolata con un decreto del Ministro dello sviluppo economico sentita l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, da emanare entro 3 mesi”. E, a proposito della tutela dei clienti finali, prevede un altro decreto, sempre fra 3 mesi, in cui verranno stabiliti “i criteri per l’esecuzione dei controlli metrologici legali sui sistemi di misura dei punti di riconsegna del gas, mentre i sistemi di misura in servizio alla data di entrata in vigore del presente decreto devono conformarsi alle disposizioni in materia di metrologia legale entro il termine di un anno da tale data”. Ricapitolando: intanto si rimanda la questione di oltre un anno, sempre ammesso che il decreto ministeriale arrivi davvero in 3 mesi, di fatto “sospendendo” fino a nuovo ordine la normativa attualmente in vigore. Poi si vedrà. Se non è una sanatoria, certo si avvicina molto. Intanto, i consumatori continuano a pagare bollette probabilmente gonfiate. E sentitamente ringraziano.

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