Studi di settore: gli italiani dichiarano sempre meno

30/05/2014 di Redazione

Secondo i dati del Mef sugli studi di settore, diffusi dall’agenzia Ansa, sarti, calzolai, corniciai, estetiste, cartolai e profumieri sono alcune delle categorie che nel 2012 hanno dichiarato meno di 10.000 euro. E sotto la soglia d’incapienza, pari a 8.000 euro, figurano anche commercianti di scarpe, abbigliamento e giocattolai. Inoltre nel 2012 la percentuale di contribuenti che ha detenuto prevalentemente un reddito da lavoro dipendente o pensione è stata pari all’82,7 per cento dei 41,4 milioni di italiani che pagano le tasse. Solo il 6,1 per cento ha un reddito derivante dall’esercizio di attività d’impresa o di lavoro autonomo.

(Immagine di repertorio)
(Immagine di repertorio)

 

LO STUDIO DEL MEF – Lo studio del Mef, condotto su 3,7 milioni di soggetti, presenta grazie all’analisi degli studi di settore uno spaccato fedele dell’Italia. Rispetto al 2011 si è avuto un aumento nell’analisi del 6,3 per cento dei soggetti. Eppure, nonostante la crescita degli analizzati, il reddito dichiarato, pari a 100 miliardi, registra una diminuzione del 5,8 per cento rispetto al 2011 causato dalla forte contrazione dell’economia. Il reddito medio dichiarato quindi è risultato pari a 25.700 euro per le persone fisiche, con un calo dell’8,1 per cento rispetto al 2011, e 23.600 euro per le società di persone, con un calo del 26,3 per cento rispetto allo scorso anno.

 

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IL REDDITO PIÙ BASSO NEL COMMERCIO – Ponendo l’attenzione sull’attività esercitata – continua il Mef – il reddito medio più elevato, analogamente allo scorso anno, si è registrato nel settore delle attività professionali, con una cifra pari a 43.400 euro, seguito dal settore delle attività manifatturiere, 27.200 euro, dal settore dei servizi, 24.100 euro. Il reddito medio più basso si è rilevato nel commercio con 17.200 euro. La differenza tra il reddito medio dei soggetti «congrui» rispetto a quello dei soggetti «non congrui» appare poi elevata: escludendo i soggetti di minori dimensioni, si passa complessivamente da un reddito medio di 40.700 euro per i soggetti «congrui», ad una perdita media di 10.700 euro per quelli «non congrui».

QUANTO DICHIARANO GLI ITALIANI? – Rispetto al 2011 si sono persi 93.000 tra i dichiaranti di reddito da lavoro dipendente mentre sono aumentate di 140.000 unità le persone che dichiarano prevalentemente redditi da pensione. Nel 2012 il reddito medio più elevato si è registrato per coloro che operano nel settore dell’industria, pari a 25.066 euro, mentre i redditi medi più bassi si osservano nelle costruzioni, 17.966 euro, e nell’agricoltura, 8.389 euro. Secondo il Dipartimento delle Finanze sugli studi di settore, ripreso da La Stampa, taxi, bar, pasticcerie, gioiellerie, oreficerie, agenzie immobiliari e alberghi hanno dichiarato meno di 20.000 euro l’anno. Le farmacie hanno dichiarato 90.000 euro mentre gli studi notarili 223.000 euro. Intanto Equitalia ha fatto sapere che le mini-sanatorie hanno portato ad un incasso di 600 milioni di euro aggiungendo che tale dato dev’essere ancora consolidato. (Immagini di repertorio)

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