I costi e i benefici delle Olimpiadi per la Cina

13/08/2008 di Luca Vinci

GLI EFFETTI SULL’AMBIENTE– Un discorso simile a quanto scritto sulle infrastrutture potrebbe essere fatto per l’ambiente, non fosse che l’ancora scarsa coscienza ambientale cinese, difficilmente avrebbe portato all’attenzione del Governo questo tema in assenza delle Olimpiadi e dell’interessamento e le richieste dell’opinione pubblica internazionale. Ci sarà dunque un’importante eredità olimpica, una più attenta politica ambientale che dal 2009 porterà ad un controllo dell’inquinamento da ozono e particolato atmosferico, e successivamente a misure per il loro trattamento. Il beneficio di queste misure è tuttavia difficilmente quantificabile. Vi sono poi una serie di misure speciali messe in atto per i giochi olimpici, come il blocco del traffico e di certe fabbriche, che non rappresentano misure strutturali, ma solo azioni momentanee d’emergenza che non proseguiranno dopo i giochi. Le Olimpiadi hanno costituito anche una scusa per una riorganizzazione dell’urbanistica di Pechino, sono stati piantati 28 milioni di alberi, sono stati demoliti interi quartieri storici, sono stati trasferiti i loro abitanti nelle zone periferiche della città, si parla di un milione di abitanti scacciati dei vecchi quartieri popolari. In più impianti sportivi, la sede della tv di Stato, un aeroporto internazionale, il trasporto pubblico, ecc. Anche in questo caso appare arduo calcolare i costi e i benefici per la popolazione, anche in considerazione di quanto scritto prima a proposito della linea ferroviaria. Si tratta comunque di una trasformazione della capitale in una metropoli che vuole competere con le principali città dell’occidente.


L’IMMAGINE CHE LA CINA VUOL DARE DI SE
– Le Olimpiadi nel caso della Cina hanno una grande importanza nei rapporti con gli altri Paesi, permette di stringere rapporti di collaborazione, per ora allo scopo di realizzare le varie opere olimpiche, ma crea un collegamento che può portare a importanti accordi futuri. Ovviamente l’Italia si è distinta per la sua presenza insignificante nella realizzazione delle principali opere. Sia la cerimonia d’apertura, sia il discorso del responsabile dell’organizzazione dei giochi che ne è seguito fanno capire che il vero beneficio che la Cina vuole trarre da queste Olimpiadi è l’immagine di se che ha il resto del Mondo. Lo sforzo profuso in campo ambientale e le parziali concessioni sulla libertà d’informazione, vogliono creare un’immagine meno negativa della Cina. La grandiosità della cerimonia di apertura, gli ingenti investimenti della macchina olimpica – 40 miliardi di dollari che l’effetto moltiplicatore porterà a 120 miliardi (stimati considerando anche l’indotto, pur con le precisazioni fatte sopra) nei vari settori legati all’evento – sono una prova di forza. Una sfida in cui la Cina vuole dimostrare la sua supremazia, per ora nell’organizzare un evento sportivo, ma presto nell’economia globale. Perché la nuova immagine che la Cina vuol dare di se è necessaria per crearsi un ruolo da protagonista centrale del XXI secolo. Queste Olimpiadi costituiscono per il popolo cinese un’occasione di riscatto agli occhi del mondo, un appagamento di un desiderio patriottico di primeggiare non solo nello sfarzo dell’organizzazione dell’evento, ma anche nello sport, cercando di superare gli Stati Uniti per numero di medaglie vinte. E’ molto probabile che soddisfare questo bisogno compensi la collettività di tutti i costi che dovrà affrontare. Se queste Olimpiadi dovessero quindi riuscire a creare per la Cina sia uno sviluppo dei rapporti economici con gli altri Paesi, sia la promozione di una nuova immagine da protagonista non solo come fabbrica del mondo, allora la Cina avrà raggiunto il suo obiettivo.

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