I debiti dell’Unità li dovrebbero pagare i Ds
11/05/2015 di Marco Esposito
I debiti dell’Unità, i vecchi debiti del giornale fondato da Antonio Gramsci, quelli creati prima del 1994, saranno pagati da tutti noi cittadini.
Lo ha raccontato ieri Report, dopo che a svelare la cosa per primo fu il Corriere della Sera, come vi descriviamo ampiamente oggi su Giornalettismo.
A compiere questo capolavoro, accollare alla comunità la malagestione dell’allora Giornale del Pci Pds Ds, è stato, a quanto raccontato dalla trasmissione di Milena Gabanelli, l’ex tesoriere dei Ds Sposetti.
Ora, dal nostro punto di vista, è inaccettabile. Non solo è inaccettabile che la collettività dopo aver in gran parte finanziato l’Unità con i contributi pubblici all’editoria, ora sia costretta a pagarne i debiti. Ma è ancor più inaccettabile come questo sia avvenuto. Con una leggina – che risale ai tempi del governo Prodi – si fece in modo che i debiti dei giornali di partito fossero scaricabili sullo Stato; in seguito Sposetti rese inattaccabili i beni dell’ex Partito Comunista, creando una fondazione con i beni immobili del Pci-Pds-Ds. A quel punto ai creditori non è rimasto altro che rifarsi sulla presidenza del Consiglio, cioè su di noi.
Una cosa sinceramente che fa cascare le braccia: quando si pensa che un Senatore della Repubblica e i partiti in genere dovrebbero pensare al bene comune, e non al benessere delle casse di un partito o di un giornale.
Ma non finisce qui. Perché Sposetti, intervistato da Report, sembra in qualche modo farsi un vanto della sua operazione, arrivando a dire che «Se m’avessero dato un incarico, una società, mi avrebbero dato tanti soldi per fare questo lavoro».
C’è un problema di fondo nel ragionamento dello storico tesoriere diessino: lui non ha un incarico di una società, non è il lobbista di una multinazionale, ma un Parlamentare della Repubblica, pagato da noi cittadini per pensare all’interesse della nazione. L’impressione, piuttosto sostenuta dai dati di fatto, è che invece – in questo caso – il Senatore Sposetti, come si dice a Roma, ci abbia rifilato una bella sola.
La soluzione, però è semplice: l’ha già suggerita Milena Gabanelli in trasmissione: basta vendere una parte degli immobili della fondazione Ds, per pagare questi benedetti debiti, invece di scaricarli su di noi.
Ce ne faremo promotori in tutti i modi.
ANSA/GIUSEPPE LAMI