I gingilli per l’autocirconcisione
03/02/2012 di Tommaso Caldarelli
Da quando si è scoperto che la pratica rituale riduce il rischio di Hiv, si cerca un sistema facile e veloce per l’Africa
La circoncisione aiuta a prevenire l’Aids: questa è stata una delle più confortanti scoperte degli ultimi anni. La circoncisione è una pratica relativamente semplice e molto antica, praticata fin da prima della nascita di Cristo, e che aiuti a prevenire una delle più critiche infezioni della modernità rincuora, anche se solleva non pochi problemi di genere logistico. In effetti, bisognerà ora provvedere ad una campagna di circoncisione di massa.
CIRCONCISIONE – Il New York Times ci spiega perché grazie alla circoncisione c’è meno possibilità di contrarre l’Aids: “La pelle” che la procedura rimuove “è ricca di cellule di Langerhans, che raccolgono i virus e li “presentano” al sistema immunitario – che è esattamente ciò che l’HIV attacca”. Secondo gli studi, con questa pratica si finirebbe per ridurre il rischio di infezione anche del 60%. Ora, “l’obiettivo è quello di circoncidere 20 milioni di africani entro il 2015, ma solo 600mila di essi si sono sottoposti all’operazione finora. Anche se un chirurgo ci mette 15 minuti, di chirurghi in Africa non ce ne sono abbastanza”. Così, le varie charities che si occupano di sviluppo internazionale stanno cercando un modo per iniziare questa campagna di massa. Gli verrebbero in aiuto alcuni piccoli attrezzi che procedono alla circoncisione in maniera facile, semplice e relativamente veloce: “Basta un’infermiera con 3 giorni di addestramento” per utilizzare questi dispositivi di diffusione ampia e potenzialmente risolutiva.
FACILE E VELOCE – “Il dottor Stefano Bertozzi, direttore del centro Hiv per la Fondazione Bill e Melinda Gates”, dice di aver “messo gli occhi su due dispositivi, chiamati PrePex e Shang Ring”, all’attenzione attualmente dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Parliamo di tecnologie comode e veloci: “C’è semplicemente una striscia di gomma, che comprime la pelle contro un anello di plastica dentro di esso; la pelle muore entro poche ore per mancanza di sangue e, dopo una settimana, cade o può essere tolta come un’unghia. (…) Il trattamento viene effettuato con anestetico topico, e non c’è sanguinamento”. Questo il PrePex, lo Shang Ring, invece, è un po’ più articolato: in ogni caso, si tratta di trovate che potrebbero davvero fare un passo avanti verso la soluzione di queste pandemie.