I Peshmerga curdi fermano l’ISIS a Mosul

La fuga indecorosa di fronte al nemico e in alcuni casi anche prima che arrivasse il nemico dei militari iracheni, ha fatto scattare la supplenza obbligata delle forze curde, che, almeno inizialmente, Baghdad non voleva chiamare in causa. E per i talebani dell’ISIS ora è un’altra musica.

peshmerga

TUTTI CONTRO L’ISIS – Le forze irachene sono riuscite a riprendersi e ad organizzare una resistenza di fronte a Samarra, dove hanno respinto l’avanzata dei miliziani dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, elicotteri iracheni avrebbero anche bersagliato i checkpoint messi in piedi dai miliziani dell’ISIS lungo le strade della provincia di Salahadin, segnalando finalmente una minima reattività di fronte all’avanzare degli islamisti, di fronte ai quali ieri erano invece vergognosamente fuggiti attirandosi l’ira di tutto il paese e oltre.

LA PRESSIONE NON CESSA – Questo non ha impedito ai miliziani di «prendere» Tikrit, che però secono più fonti sarebbe in realtà caduta nelle mani di milizie di ex fedeli a Saddam, ma almeno sembra aver arrestato il dilagare dell’ISIS, che ora rischia di ritrovarsi con i suoi uomini intrappolati troppo in profondità in territorio iracheno mentre si mobilitano i curdi e interviene l’aviazione, che in campo aperto lascia ben poche speranze agli estremisti islamici.

I CURDI ALLA RISCOSSA – I Peshmerga curdi hanno già raggiunto Mosul e si sono impadroniti dell’aeroporto della città, dalla quale sono scapati di corsa e tutti insieme cinquecentomila persone, una delle più massicce e veloci operazioni di evacuazione della storia, con la popolazione che è salita in macchina dopo l’arrivo dell’ISIS e se ne è andata quasi al completo. A Kirkuk gli stessi Peshmerga hanno preso il controllo della base dell’esercito e dell’aeroporto militare di Hurria e preso in consegna i materiali abbandonati dagli iracheni in fuga.  La mobilitazione dei curdi di fronte alla minaccia islamista è tale che accanto ai Peshmerga si sono mobilitati subito e ufficialmente anche i militanti dell’YPG, fazione curda con la quale storicamente non corre buon sangue. I crudi hanno anche preso il controllo del posto di confine di Rabia e della parte della provincia di Salahadin non controllata dall’esercito iracheno. Combattimenti sarebbero in corso tra curdi e ISIS a Sinjar e Ninive.

SITUAZIONE FLUIDA, NUOVE ALLEANZE – Dal resto dell’Iraq intanto giungono notizie di attentati di chiara matrice islamista che hanno colpito anche a Baghdad, mentre da Mosul arriva la voce secondo la quale gli uomini dell’ISIS avrebbero sequestrato una decina di turchi, compreso il console residente in città, non molto distante dai confini turchi. La Turchia, come gli Stati Uniti e persino il governo Assad, ha offerto a Baghdad la massima collaborazione per stroncare gli attacchi. Come già in Siria il dilagare dell’ISIS ha prodotto anche in Iraq inattese alleanze.

 

 

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