I politici che vogliono legalizzare la cannabis in Italia
07/01/2014 di Maghdi Abo Abia
Le parole pubblicate su Twitter del assessore all’agricoltura lombardo della Lega Nord Gianni Fava sull’opportunità di legalizzare la cannabis seguendo l’esempio dello stato americano del Colorado ha spaccato la Lega Nord, con il presidente della Regione che dapprima ha ritwittato il pensiero salvo scusarsi ed ha scatenato il dibattito in seno alla politica italiana che ha preso di mira la legge Fini-Giovanardi.
L’OPINIONE DI GIANNI FAVA – Andiamo con ordine. Questa mattina l’assessore lombardo Fava aveva invitato a parlare della legalizzazione perché, a suo dire, il proibizionismo ha fallito. Evidente il riferimento alla legge Fini-Giovanardi che equipara le droghe leggere a quelle pesanti e che è considerata causa del sovraffollamento nelle carceri: : «Credo valga la pena cominciare a parlarne. Il proibizionismo ha fallito».
Credo valga la pena cominciare a parlarne seriamente. Il proibizionismo ha fallito http://t.co/7HOZQ2z5dj
— Gianni Fava (@GianniFava) 6 Gennaio 2014
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MARONI E SALVINI DICONO NO – Pronti via si è scatenato il dibattito. Il deputato Gianluca Pini, vicecapogruppo leghista a Montecitorio si è definito d’accordo con il collega lombardo, mentre Roberto Maroni e Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, si sono dimostrati più freddi. Il primo ha smentito il suo retweet attribuendolo ad un collaboratore mentre il secondo ha confermato che per il Carroccio non rappresenta una priorità. Anzi, per la Lega bisogna combattere per rendere legali le prostitute: «Giusto discutere di tutto. Ma se nel ’14 Lega si impegnerà per “liberalizzare” e tassare qualcosa sarà prostituzione, non certo cannabis».
Giusto discutere di tutto. Ma se nel ’14 #Lega si impegnerà per “liberalizzare” e tassare qualcosa sarà #prostituzione, non certo #cannabis
— matteo salvini (@matteosalvinimi) 6 Gennaio 2014
NICHI VENDOLA A FAVORE DELLA LEGALIZZAZIONE – E se Fava ha rilanciato l’idea spiegando che si tratta di un suo pensiero personale, gli esponenti dei vari schieramenti sono partiti lancia in resta per dire la propria su un argomento diventato improvvisamente d’attualità, probabilmente perché lo Stato del Colorado nel primo giorno di vendita libera ha guadagnato un milione di dollari in più grazie appunto agli acquirenti della cannabis libera. Nichi Vendola, leader di Sel, su Twitter si è detto aperto ad un cambiamento della legge Fini-Giovanardi, definita «una legge sbagliata, feroce, inefficace. Il probizionismo non é altro che manna dal cielo per i narcotrafficanti. E’ ora di legalizzare la cannabis».
Legge Fini-Giovanardi è sbagliata, feroce, inefficace. Proibizionismo è manna dal cielo per i trafficanti. È ora di legalizzare #cannabis
— Nichi Vendola (@NichiVendola) 7 Gennaio 2014
C’È ANCHE IL PD – Anche il Pd pare favorevole alla legalizzazione della cannabis. A dimostrarlo, come riporta Repubblica, un disegno di legge presentato a dicembre dal senatore Luigi Manconi che si occupa della depenalizzazione della coltivazione e della cessione della cannabis e dei suoi derivati: «Dopo trent’anni di fallimenti della politica proibizionista in tutto il mondo, che ha portato solo ampliamento del mercato e del numero di consumatori, carcerizzazione di massa e sofferenze sociali, si è avviata finalmente una riflessione da parte di molti enti pubblici e di alcuni stati nazionali». Nanopress ricorda che il Movimento Cinque Stelle è storicamente a favore della coltivazione della canapa non solo in campo terapeutico, tanto da averla inserita nel programma.
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UNA BATTAGLIA ETICA? – In attesa di una reazione da parte del centrodestra che probabilmente sarà di segno decisamente opposto, visto anche chi promulgò la legge Fini-Giovanardi mettendoci anche il cognome, il fronte dei pro-cannabis appare sempre più forte ed unito. A confermarlo è lo stesso Giovanni Fava a margine di un consiglio regionale Lombardo, ripreso da Il Giornale, nel quale ha definito la legge attualmente in vigore liberticida ed un errore, e sopratutto che non si sente solo nella sua battaglia. Tuttavia ha confermato la sua fedeltà al segretario Matteo Salvini: «Non mi sento solo, queste scelte prima che politiche sono etiche […] Non è una priorità ma è un dibattito che serve. Il segretario della Lega è Salvini, faccia sintesi e io mi adeguo ma questa è la mia posizione storica».
I DUE FRONTI – Appare evidente l’ambiguità legata alla legalizzazione della cannabis. Da un lato ci sono coloro che vedono nel via libera alla vendita dell’erba la possibilità da parte dello Stato d’incamerare soldi freschi utilissimi in questi tempi di crisi. Inoltre si darebbe un colpo mortale alla criminalità organizzata alla quale verrebbe sottratto un business redditizio e spesso difficile da scovare. Infine la legalizzazione della cannabis consentirebbe di creare medicinali a base di cannabinoidi in grado di ridurre le infiammazioni fino a lenire i sintomi della sclerosi multipla. Di contro il fronte del no sottolinea l’importanza della repressione sottolineando il rischio assuefazione che colpisce chi fa uso di cannabis equiparando così l’erba alle altre droghe.