I preti gestivano il traffico di bambini in Spagna
18/10/2011 di Tommaso Caldarelli
E’ un documentario della Bbc a dimostrarlo
A breve in onda su Bbc 2 il più recente e completo resoconto sulla tragedia dei bambini trafficati in Spagna. Si tratta di una storia che abbiamo raccontato a più riprese: fin dal termine della guerra civile spagnola, e dunque fin dall’inizio della dittatura militare di Francisco Franco, molti bambini sono stati trafugati soprattutto da famiglie di oppositori politici e consegnati in adozione irregolare – in cambio di regolare parlamento – a famiglie contigue al regime disposte a pagare per accoglierli in casa. Gli infanti venivano prelevati direttamente dagli ospedali: la Bbc mostrerà che gli esecutori materiali di questi crimini furono preti, suore e altri soggetti vicini alla Chiesa Cattolica di Spagna.
I BAMBINI SCOMPARSI – “Alle madri veniva detto che i bambini erano morti in ospedale”, sostiene il Daily Mail riprendendo alcuni passi della storia, “e che non c’era modo di vedere il corpo del bimbo”. Così una madre – spesso single – veniva deprivata di suo figlio che finiva nelle mani di famiglie considerate “più adatte” secondo il regime militare. Il coinvolgimento degli uomini di chiesa viene definito come sistematico, visto che si parla di una “rete” di preti e suore, insieme a medici e infermiere, che favorivano questa pratica “dilagante”. E il risultato è che in Spagna oggi ci sono moltissime persone che rischiano di vedersi sconvolgere la vita fino alla negazione della propria esistenza. “Almeno 300mila bambini” sono stati coinvolti nella pratica nel corso degli anni, dice il Daily Mirror, e le parole della giornalista che ha realizzato il servizio non potrebbero essere più nette.
Ci sono donne e uomini in Spagna che hanno avuto la vita capovolta dopo aver scoperto che le persone che avevano sempre pensato essere i propri genitori li avevano comprati in cambio di denaro. E ci sono state madri che hanno urlato per anni che i loro bambini non erano morti – e che erano state chiamate “isteriche” – ma che ora stanno scoprendo come i loro bambini fossero effettivamente in vita e cresciuti da qualcun altro, per tutto questo tempo.
Si tratta di un “sistema” quello che veniva posto in essere, favorito da una legislazione permissiva e che è continuato anche successivamente alla caduta di Francisco Franco.
IL GRANDE INGANNO – Responsabile, anche in questo caso, sarebbe stata la Chiesa Cattolica che ha sempre mantenuto “una notevole influenza sulla vita pubblica”; secondo ancora il Daily Mail questi traffici avrebbero coinvolto “il 15% delle totali adozioni” effettuate in Spagna fra il 1960 e il 1989. L’intera vicenda è venuta alla luce dopo che due ex-vittime delle vendite dei bambini, di nome Antonio Barroso e Antonio Barroso, hanno scoperto di essere stati venduti – “per 200mila pesetas”, uno dei due. Da quel momento sono iniziati i test a tappeto del DNA che hanno dimostrato come molti dei bambini non fossero figli naturali delle famiglie con cui erano cresciuti: “Le tombe dei presunti bambini morti sono stati aperti rivelando in alcuni casi ossa di animali o di adulti, o proprio nulla”. E ciò che peggio è che dopo la fine dell’era di Franco, le leggi sull’amnistia hanno impedito qualsiasi inchiesta giudiziaria in tutto il paese: ora sono singoli procuratori ad indagare sull’accaduto. Oltre ai giornalisti, ovviamente.