I quattro “segreti” su come Facebook usa le informazioni degli utenti

Non si placa la polemica globale per “l’esperimento” condotto da Facebook sulla manipolazione delle emozioni dei suoi utenti, un esperimento che ha avuto luogo due anni fa ma che è stato rivelato solo nei giorni scorsi, scatenando proteste e indignazione da parte di coloro che si sono sentiti «trattati come cavie da laboratorio». Se da una parte il fatto sembra aver portato gli utenti a riflettere in modo più profondo sulla propria privacy e sulla riservatezza delle informazioni contenute nei propri profili, dall’altra sono in molti coloro che sottolineano come, in un modo o nell’altro, Facebook ci “manipoli” da sempre e che “l’esperimento dell’umore” sarebbe solo una delle tante azioni che i tecnici di Menlo Park compiono senza che la maggior parte degli utenti ne sia consapevole.

(Foto: MLADEN ANTONOV/AFP/GettyImages)
(Foto: MLADEN ANTONOV/AFP/GettyImages)

UNA FOTO VALE PIÙ DI MILLE PAROLE – È l’edizione spagnola della CNN ad ospitare l’analisi di Jonathan Anker, che rivela quattro “segreti” circa l’utilizzo, da parte di Facebook, delle informazioni pubblicate dagli utenti. Non si tratta di operazioni che vengono svolte all’insaputa di tutti, ma del funzionamento stesso del social network che, essendo particolarmente complesso, permette ampi margini di manovra tra le “pieghe del sistema”. Ad esempio, spiega Anker, quando carichiamo una foto su Facebook stiamo condividendo molte più informazioni di quanto crediamo: quella foto, infatti, porta con sé una serie di dati “nascosti”: il tipo di fotocamera utilizzata e, in certi casi, anche l’esatta posizione GPS in cui è stata scattata la fotografia. Facebook sta mettendo a punto un sistema di riconoscimento facciale e i server si stanno riempiendo di dati sensibili circa dove stanno andando le persone e con chi.

FACEBOOK SA TUTTO. E NON DIMENTICA MAI – I server del social network più famoso del mondo raccolgono per sempre una quantità impressionante di informazioni su ogni singolo utente come, ad esempio, la lista delle richieste di amicizia che una persona inoltra, comprese quelle respinte, e tutti dispositivi utilizzati da ciascun utente per connettersi a Facebook. Oltre che, naturalmente, a tutti gli aggiornamenti di stato scritti da ciascun utente, inclusi quelli che sono stati cancellati, e tutte le conversazioni che avvengono nella chat di Facebook, rispetto alle quali le condizioni d’uso parlano chiaro: quelle informazioni non verranno rimosse.

 

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FACEBOOK E LA PUBBLICITÀ SU MISURA PER TE – Come spiega Anker, Facebook ha la necessita di convincere i grandi brand mondiali a investire in pubblicità sulle pagine del social network: che Facebook offra annunci pubblicitari customizzati non è una novità, ma non tutti sanno che nel 2012 Menlo Park ha sottoscritto un accordo con DataLogix per monitorare le preferenze degli utenti anche quando questi acquistano un prodotto alla vecchia maniera, cioè in un negozio. Questo avviene incrociando diversi dati, come quelli delle carte fedeltà o gli indirizzi mail, in modo da verificare l’efficacia della pubblicità proposta.

USCIRE DA FACEBOOK NON TI RENDE INVISIBILE – Facebook, spiega ancora Anker, conserva per 90 giorni anche tutte le informazioni relative a un utente come, ad esempio, la posizione esatta dove sono avvenute tutte le connessioni e da quale indirizzo IP, un monitoraggio che proseguirebbe anche quando l’utente effettua il log-out. A questo proposito i vertici del social network hanno promesso di «sistemare le cose», ma questo sottolinea come, a preoccupare gli utenti, non dovrebbero essere “gli esperimenti” ma, piuttosto, il funzionamento quotidiano del loro social network preferito.

(Photocredit copertina: ROBYN BECK/AFP/Getty Images)

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