I quattro superpoteri del peperoncino
30/12/2011 di Maghdi Abo Abia
Potrebbe forse aiutare nella cura il cancro, protegge i marinai, lenisce il dolore e dà assuefazione
Neatorama ci spiega per quale motivo abbiamo così bisogno del peperoncino
1. BLOCCA IL CANCRO – Le cellule umane generalmente si suicidano grazie a un processo chiamato apoptosi, o morte cellulare programmata. Si tratta di una specie di eutanasia. Quando una cellula conclude il suo ciclo vitale, si spegne, si restringe e viene assorbita da quelle vicine. Non funziona così in caso di cellula tumorale. Questa, anziché spegnersi, continua a crescere, rifiutandosi di morire, moltiplicandosi e creando una massa tumorale. A questo punto entra in gioco il peperoncino. Secondo nuovi studi la capsaicina, sostanza contenuta in questa verdura, potrebbe controllare le cellule cancerogene, inducendo l’apoptosi nelle stesse, e più specificatamente nel cancro ai polmoni, al pancreas e alla prostata. Non significa che ora bisogna riempirsi di peperoncino per evitare il cancro, anche perché siamo ancora agli inizi dello studio. C’è speranza, ma piano a cantare vittoria.
2 – PROTEGGE I MARINAI – Tutti i marinai sanno che quando i balani, piccoli animali che incrostano barche e scogli, attaccano la chiglia di un’imbarcazione, questa diventa meno idrodinamica. E non si parla di bruscolini, ma di un 30 per cento in più di benzina consumata per ogni tragitto. Per questo alcuni cercano di prevenire la cosa con una speciale vernice anti balani. Il problema è che sono composte da sostanze tossiche. Per venire incontro ai marinai, nei primi anni ’90 un americano, Ken Fisher, scoprì che questi crostacei non sopportano il peperoncino. Non si tratta però dell’unico essere vivente marino a non sopportare questa pianta. La tribù panamense dei Kuna va a pesca con dei peperoncini legati alle barche. In questa maniera riuscirebbero a tenere lontani gli squali.
3 – LENISCE IL DOLORE – Oltre a uccidere il cancro e a far scappare squali e balani, la capascina ha anche il potere di attenuare il dolore. Una volta sulla nostra lingua, la sostanza attiva i recettori che trasmettono una sensazione di bruciore. Poco dopo però viene stimolata la produzione di un’altra sostanza che annulla la sensazione di dolore. La scienza medica ha sfruttato questa capacità per creare delle creme per l’artrite. La capascina inoltre sarebbe in grado di rendere gli esseri viventi insensibili al dolore senza anestetizzarli. Lo studio, sviluppato alla Harvard Medica Schools, potrebbe aiutare la medicina per sviluppare tecniche future che prevedano operazioni senza anestesia.
4 – DA’ ASSUEFAZIONE SENZA CREARE DIPENDENZA – I peperoncini non danno dipendenza. Eppure qualcosa fa si che gli individui continuino a usarli con gusto. Secondo gli scienziati, oltre a stimolare i recettori del dolore, la capascina stimola la produzione di endorfine. Anche se non si tratta di dosi eccessive, questa somministrazione può comunque dare un senso di euforia. Questo spiegherebbe perché gli umani siano gli unici mammiferi a mangiare il peperoncino. Il senso di piccante in realtà scatenerebbe una dose di endorfina che ci farebbe stare bene ed è lo stesso motivo per cui fumiamo o beviamo la birra. Non servono, ma ci fanno sentire meglio