Idrogeno, quando la speranza ed il futuro cominciano a scuola

Ma quali sono le motivazioni che spingono un Istituto ad affrontare un impegno del genere? – “Per anni nei rapporti con l’industria – ci spiega il professor Lamberti – abbiamo dovuto constatare come la preparazione scolastica risultasse sistematicamente in ritardo rispetto all’evoluzione tecnologica. Con questo progetto “sogniamo” se non di mettere la scuola all’avanguardia, di portarla almeno al passo con la realtà industriale contemporanea!”.

Già, sogni che tuttavia come tutti sappiamo al giorno d’oggi non è che portano chissà dove, allora quale sarà l’effetto di questo progetto per i giovani allievi? – “Sfruttando le opportunità offerte dall’Unione Europea in fase di compilazione del certificato di diploma avremo la possibilità di documentare per i nostri alunni l’acquisizione di competenze specifiche in un settore occupazionale molto vasto e “poco affollato”. Su questa strada abbiamo già ottenuto l’apprezzamento del dott. Bachrach, rappresentante dell’Unione Industriali. Non ci illudiamo di poter garantire ai nostri alunni l’immediata assunzione, ma certo possiamo assicurare una “marcia in più” nella corsa per la realizzazione del proprio futuro.”

Tuttavia, in ogni Istituto ci sono i classici “luoghi segreti”, quei laboratori, aule e così via creati per gli studenti ma mai aperti al loro utilizzo. Si azzarda quindi una domanda: ma questi giovani potranno realmente usufruire di tali attrezzature o diventerà anche questa l’isola che non c’è? Il vicario dell’Iti non si perde d’animo e prontamente con un sorriso e risponde: – “Anche volendo non potremmo mai farlo perché la realizzazione del laboratorio per l’inaugurazione, intendo il montaggio delle apparecchiature, la loro sistemazione e quanto altro necessario, è stata già effettuata dagli studenti sotto la guida dei docenti interessati al progetto. Gli allievi sentono, quindi, già loro proprietà questo laboratorio ed inoltre il lavoro in programma in questo ambiente è volutamente articolato per coinvolgere tutti gli allievi dell’Istituto per ogni Indirizzo di studi. Scopo della Dirigenza, infatti, è stato quello di dotare l’Istituzione di uno strumento valido e fruibile da ogni indirizzo di studi presente nell’istituto.”

SHINY MINDS – Insomma, finalmente abbiamo davanti agli occhi la dimostrazione che la scuola non è solamente “teoria”, soprattutto per un Istituto Tecnico, che la scuola non è morta, e che vi sono studenti a cui vengono offerte possibilità innovative e che sanno cogliere queste opportunità. Questo in una città di provincia come Castellammare, immersa fino al collo nei problemi della sua quotidianità, fioriscono ancora menti brillanti, ma soprattutto vengono ancora coltivate e cresciute in una visione protesa verso il futuro per poter dar vita ad un domani migliore. Sperarlo in fondo non costa niente…

– INTERVISTA: di Rosalia Lamberti

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