Le Iene si schierano per lo ius soli | VIDEO
18/10/2017 di Redazione
Lo ius soli è una vera e propria necessità per il nostro Paese. Lo spiega bene un servizio delle Iene mandato in onda nella puntata di ieri, realizzato a Castel Volturno, che racconta la storia della Tam Tam Basket, la squadra di pallacanestro formata da ragazzi stranieri nati in Italia che ha difficoltà ad iscriversi al campionato della federazione Fip perché i giovani atleti sono privi di cittadinanza.
Lo #IusSoli Temperato prevede alcune condizioni per poter trovare applicazione. Ecco quali sono #LeIene #TamTamBasket pic.twitter.com/RmDYbWYImW
— Le Iene (@redazioneiene) 17 ottobre 2017
IUS SOLI, LA BUFALA SUGLI IMMIGRATI E L’INUTILE ALLARMISMO
L’inviato Matteo Viviani ha affrontato il caso evidenziando le bufale che circolano su migranti e accesso alla cittadinanza. ha ricordato come i politici di centrodestra tendono a ripetere che lo ius soli è un «attentato all’integrità del nostro popolo», una «spinta a invitare all’invasione dell’immigrati», una «truffa» perché «può diventare italiano uno straniero di ogni età». E ha spiegato che in realtà le cose stanno diversamente. La proposta di legge di cui si discute in Parlamento sullo ius soli, uno ius soli temperato, pone delle precise condizioni: almeno uno dei due genitori sia residente in Italia legalmente da almeno 5 anni, o almeno uno dei due sia in possesso di un permesso di giorno permanente se è cittadino Ue o di un permesso si soggiorno lunga durata se arriva da un Paese non europeo. Per i genitori dei ragazzi della Tam Tam Basket sarebbe possibile chiede la cittadinanza per i loro figli solo a tre condizioni: dimostrare un reddito annuo non inferiore all’assegno sociale (ovvero avere un lavoro in regola), abitare in un alloggio idoneo ai termini di legge (quindi vivere in una casa sicura e decorosa), superare un test di conoscenza della lingua italiana.
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IUS SOLI, IL VALORE PER I RAGAZZI NATI E CRESCIUTI IN ITALIA
«Qui parliamo di formazione dei nostri giovani», sono le parole del coach Massimo Antonelli, ex cestista professionista ed ex campione d’Italia che lavora al progetto di Castel Volturno da un anno. Il rischio è quello di aumentare le distanze tra i giovani. «I blocchi creano razzismo, odio. Nel momento in cui impongono le leggi ci ricordano che siamo diversi», è la testimonianza di una delle sorelle di uno dei ragazzini alle Iene. «Noi siamo italiani perché parliamo italiano, frequentiamo la scuola in italia mangiamo i cibi italiani», ripetono davanti alle telecamere anche i giovani protagonisti della storia. Ottenere la cittadinanza sarebbe per loro la realizzazione di un piccolo sogno, quello di essere riconosciuti dalla terra in cui sono nati e cresciuti. E che sentono propria. «È un foglio però è un orgoglio perché quando non ce l’hai ti senti metà italiano ma se ce l’hai ti senti al 100% italiano», dice una ragazza.
Ma anche il presidente del Coni è intervenuto sulla vicenda. «Mi sembra assolutamente non giusto perché nel mondo questi ragazzi e ragazze li fanno giocare, a differenza nostra», afferma Giovanni Malagò. Che dice sì alla proposta di legge: «Non possiamo non esserlo perché ci sono molti ragazzi nati in Italia che se vengono convocati in Nazionale poi non possono andare alle Olimpiadi perché non sono iscrivibili. Questo non è giusto». «Su questo tema – aggiunge – la confusione è che spesso uno pensa che si dà diritto di cittadinanza ai migranti, ma non c’entra nulla». Infine promette che la Tam Tam sarà in campo: «Troviamo il modo per farli giocare».
(Immagine da video de Le Iene)