Le dimissioni del direttore dell’Unar per i fondi pubblici al club del sesso gay scoperti dalle Iene
21/02/2017 di Redazione
Francesco Spano, il direttore dell’Unar, l’Ufficio antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio, si è dimesso. Un servizio de Le Iene aveva accusato l’Unar di aver finanziato con uno stanziamento di 55 mila euro rivolto alla promozione di attività culturali un club del sesso gay. L’associazione, Anddos, non aveva unicamente circoli rivolti a quanto sembra intenti culturali e sociali, ma pubblicizzava le attività del suo locale offrendo occasioni di incontri di natura sessuale, ad esempio nelle dark room. All’interno del locale per omosessuali sarebbero avvenuti anche rapporti a pagamento. La conferma della veridicità di attività di prostituzione finanziate con fondi pubblici hanno portato all’addio di Francesco Spano, che non aveva risposto alla domanda delle Iene su una sua iscrizione al club a luci rosse. Il fatto di esser iscritto a un’associazione a cui è iscritto ha sollevato anche il problema del conflitto di interesse, aggravato dalla natura delle attività della stessa.
Le dimissioni vogliono essere un segno di rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l’Unar
Palazzo Chigi ha specificato che il bando del 2016 che ha erogato oltre 55 mila euro ad Anddos è stato sospeso, benché la procedura sia stata rispettata.
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L’Unar ha una serie di associazioni accreditate, un registro che consente di erogare fondi per lo svolgimento di attività culturali e sociali per contrastare le discriminazioni razziali. Il problema sollevato dalle Iene evidenzia come alcune di queste associazioni non dovrebbero ricevere fondi, visto quanto avviene nei loro circoli. Nel servizio curato dall’inviato Filippo Roma si notava come nel club ci fossero alcuni banchetti informativi sull’Aids, allestiti solo per evitare problemi nei controlli. La notizia del finanziamento Unar a un club del sesso è stata criticata in modo molto severo dalle forze di opposizione, in particolare dal centrodestra, che hanno chiesto la chiusura di quest’ufficio. Diverse testate hanno ripreso con grande enfasi la notizia, criticando le orge omosessuali pagate coi soldi pubblici.
Ecco il comunicato di Spano:
“Ho deciso di rimettere il mio mandato non perché ritenga di avere responsabilità, perché rivendico la piena correttezza del mio operato in questo anno, ma per rispetto al ruolo affidato all’ufficio che fino ad oggi ho avuto l’onore di guidare. Occuparsi di contrasto alle discriminazioni presuppone, infatti, entusiasmo e generosità: due doti che ho provato ad avere sempre in questi mesi e che questa squallida vicenda mi ha tolto”. “Nello specifico vorrei solo dire che si è trattato di una bufala: non solo perché i finanziamenti in questione non sono stati ancora erogati, ma perché ad essere considerati finanziabili sono stati singoli progetti sociali, proposti da diverse realtà associative e istituzionali e valutati da una commissione secondo criteri oggettivi prestabiliti. La procedura di controllo preliminare all’eventuale erogazione è tutt’oggi in corso”. “Io stesso, per la questione specifica, non appena ho avuto la segnalazione da parte dei giornalisti de Le Iene ho provveduto a informarne la polizia ed ad attivare dei controlli suppletivi interni. Sono certo che a breve verrà certificata l’assoluta correttezza di tutta la procedura. Nel frattempo ringrazio il sottosegretario Boschi per le parole di apprezzamento che ha avuto per me e per il mio lavoro come pure per aver compreso il mio desiderio di considerare conclusa qui questa esperienza”