Il bambino che può mangiare solo caramelle alla menta

20/02/2014 di Redazione

Finley Ranson è un bambino britannico che soffre di gastroenterite eosinofila, una disfunzione che non gli permette di mangiare altro che caramelle alla menta

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UNA PATOLOGIA MOLTO RARA – Una malattia rara, un bimbo britannico di tre anni e un unico alimento: caramelle alla menta. Le sue preferite – le Fox’s glacier – lo accompagnano in un momento della sua vita segnato dall’isolamento. È la storia di Finley Ranson di Battlesbridge, nell’Essex, a cui è stato diagnosticato un raro disturbo, la gastroenterite eosinofila, che non gli permette di mangiare cibo normale. Il corpo del piccolo, infatti, combatte tutto ciò che arriva nel suo apparato digerente come se fosse un virus.

10 CARAMELLE AL GIORNO – La vita di Finley, riferisce la stampa britannica, oscilla tra ricoveri, controlli, flebo e sondino che e’ costretto a usare per alimentarsi. Mentre la medicina si interroga su questa patologia rara, lui si consola con l’unico alimento che può ingerire senza problemi: caramelle alla menta. Per sostenerne la crescita e il quotidiano consumo energetico, il bambino è costretto a sottoporsi ad alimentazione controllata con il sondino per 6 volte al giorno. L’unica evasione è rappresentata proprio dal consumo di 10 caramelle Fox’s glacier al giorno, per un totale di circa 3.650 l’anno. Se Finley cercasse di mangiare normalmente, infatti, soffrirebbe di fortissimi dolori intestinali, nausea, vomito e diarrea. Non solo. In alcuni casi si possono verificare altri sintomi come anemia sideropenica, malassorbimento ed enteropatia da deficit proteico.

COSA SI PUÓ FARE – Non c’è ancora una vera e propria terapia, se non l’astinenza dai cibi proibiti e l’uso di corticosteroidi nei momenti di crisi. Con il controllo dell’alimentazione, la prognosi è di solito favorevole. Basta non sgarrare. La gastroenterite eosinofila (Ge), descritta per la prima volta nel 1937, con il primo caso in assoluto relativo a un paziente che non aveva mai potuto mangiare cipolle, è una condizione assolutamente rara, caratterizzata da infiltrazione eosinofila dei tessuti gastrointestinali a chiazze o diffusa. La malattia può presentarsi in maniera differente in base a posizione, profondità, estensione e coinvolgimento. Può essere coinvolta qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, ma l’organo più colpito è proprio lo stomaco, seguito dall’intestino tenue e dal colon.

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IL CIBO COME NEMICO – Nell’apparato digerente vengono prodotti troppi globuli bianchi e il paziente deve eliminare tutto ciò  che può portarlo a una crisi acuta. Come riporta il Daily Mail la madre di Finley, Rhys, una ragazza di 27 anni, affronta la situazione lottando per rendere la vita del bimbo un po’ piu’ piacevole: «Ho fuso le caramelle per farne dei leccalecca, per fargli provare qualcosa di diverso. A Finley è piaciuto il Natale – continua Rhys – anche se la sua cena era a base di ghiaccio, acqua e caramelle». Nonostante i problemi, infatti, il bimbo ama uscire e giocare. La madre non vuole che suo figlio si senta diverso: il problema però è  che Finley cresce con la sensazione di essere diverso dagli altri. Anche la sorella di Finley, Georgia (5 anni), soffre di una forma più leggera della stessa malattia. «Abbiamo altre persone con allergie alimentari in famiglia – conclude Rhys – ma nessuno come Finley»

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