Il Bari cambia logo tra le proteste: un favore ai russi?

“Sembra un divieto di sosta” oppure “Pare quello della birra Peroni anni ‘80”. Non vanno tanto per il sottile i tifosi del Bari: il nuovo logo non convince e sui social impazzano le polemiche. Per il neo presidente dei biancorossi, Gianluca Paparesta, “è il primo passo della nuova società”, ma al momento la scelta rinnovatrice non risulta essere delle più felici.

 

GALLO A META’ – Tra le maggiori proteste, il doloroso addio allo storico simbolo del club, il galletto. Realizzato dai grafici di Microprint Studio di Bari e presentato nel piazzale della Basilica di San Nicola alla presenza dell’ assessore allo Sport del Comune Pietro Petruzzelli, lo stemma mostra stilizzata la sola cresta del galletto – messa in direzione opposta a rappresentare un cambio di rotta – e il verde dell’aureola di San Nicola, oltre al biancorosso della città e a undici strisce irregolari che rimandano al numero dei calciatori: “Non vogliamo rinnegare il passato. Rappresentiamo una società aperta: vogliamo fare tesoro delle esperienze del passato, negative e positive” – ha cercato di argomentare Paparesta bombardato di critiche – “Il galletto non è sparito, sarà parte integrante del merchandising”.

LO ZAMPINO DEI RUSSI? – Secondo La Gazzetta dello Sport, il vecchio logo sarebbe stato sacrificato per meri motivi economici, “per non cozzare contro la suscettibilità dei danarosi partner russi che Paparesta sta cercando di coinvolgere nel rilancio del club biancorosso”. In Russia apostrofare una persona con il termine ‘galletto’ equivale ad ingiuriarla: rifilato inizialmente ai detenuti, l’epiteto si è modificato fino a diventare un insulto omofobo.

 

Photo by Maurizio Lagana/Getty Images

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