Il biberon che inguaia Belen Rodriguez
30/01/2015 di Redazione
Belen Rodriguez fece pubblicità occulta. Dopo la decisione in prima battuta dell’Antitrust è arrivata anche la conferma del Tar del Lazio. Nel mirino l’articolo “Belen e il suo Santiago”, pubblicato su Chi il 24 aprile 2013 in cui la showgirl viene ritratta in farmacia con in mano un biberon e del latte artificiale. Nella foto la marca è bene in vista e la didascalia non lascia equivoci: “Si chiama Neolatte1 e costa 11 euro a confezione. Un tipo di latte in polvere per lattanti con Bifidus naturali, che favorisce una sana e buona digestione“, e un biberon della Avent in Pes, descritto come adatto a “ridurre al minimo l’aria nella pancia evitando coliche e irritabilità. Costa 9 euro e 99“.
LE SANZIONI – L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha condannato la Mondadori e la ditta produttrice, al Philips a pagare rispettivamente 70mila e 50mila euro di multa. Per i giudici del Tar «L’esplicita indicazione della marca, delle caratteristiche e, sopratutto, del prezzo corrispondono a tipiche modalità promozionali-commerciali, del tutto avulse dal contesto dell’articolo». In alcune mail interne, rinvenute nelle ispezioni, si fa riferimento alla pubblicazione dell’articolo come “un bel colpo”.
LA SENTENZA – Confermate quindi le sanzioni motivate così dalla sentenza dell’Autority «Una rivista cartacea non raggiunge solo gli effettivi acquirenti, ma può estendersi ad una platea ulteriore di lettori, tramite prestiti, acquisti in comune, lettura in sale di aspetto di esercenti di varie professioni. Quest’ultima è una condizione tipiuca di lettura della tipologia di rivista riconducibile alla testata Chi».
LA REPLICA – La casa produttrice ha provato a difendersi obiettando che il biberon era già uscito di produzione, ma la tesi non ha convinto il Tar perché, come spiegano i magistrati «Il prodotto era ancora in commercio e si può ipotizzare un interesse ad accelerarne la vendita, sfruttando l’effetto emulativo, al fine di liberarsi di ogni residuo in stock».