Il boicottaggio a Israele del MoVimento 5 Stelle di Roma

In un articolo a firma di Davide Frattini, il Corriere della Sera ci racconta oggi del boicottaggio a Israele organizzato dal MoVimento 5 Stelle a Roma. E la chiama «intifada grillina»:

In Italia i grillini hanno criticato l’accordo con l’Acea prima in consiglio a Roma (il comune controlla il 51 per cento del gruppo) e verso la metà di gennaio alla Camera. «A seguito delle politiche israeliane di gestione dell’acqua — accusa l’interrogazione parlamentare — i palestinesi che vivono in Cisgiordania possono disporre di meno di 60 litri al giorno (rispetto ai 100 litri minimi secondo gli standard internazionali), mentre i coloni dispongono di almeno 300; la Mekorot è attivamente impegnata nel mantenimento dell’occupazione». La denuncia del Movimento 5 Stelle è considerata «assurda» da Yigal Palmor, portavoce del ministero degli Esteri israeliano: «Giordani e palestinesi cooperano con Mekorot. Se sta bene a loro, perché non deve funzionare per gli stranieri. I progetti comuni sono sostenuti dalla Banca Mondiale e la nostra azienda ogni anno fornisce alla Cisgiordania più acqua di quella prevista dagli accordi con l’Autorità di Ramallah: con le nostre tecnologie avanzate e i sistemi di desalinizzazione possiamo permettercelo».

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E la situazione preoccupa persino Tel Aviv:

La questione italiana emerge nelle settimane in cui il movimento Bds (Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni) sta impensierendo il governo di Netanyahu. La solidarietà dell’attrice Scarlett Johansson ha estasiato gli israeliani ma ha contribuito a dare notorietà globale alla campagna ostile: l’attrice ha scelto di rinunciare all’incarico di ambasciatrice per Oxfam, dopo che l’organizzazione umanitaria aveva criticato la scelta di diventare il volto della Soda- Stream, società con fabbrica negli insediamenti.

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