Il catfight continuo tra Nunzia De Girolamo e Francesca Pascale

Tra Francesca Pascale e Nunzia De Girolamo è lite continua. E ieri, come racconta Repubblica, lo scontro è diventato palese ed ha coinvolto anche altre figure femminili che gravitano intorno a Silvio Berlusconi. Racconta il quotidiano:

 

Al centro della galassia rosa dell’ex premier c’è lei, la compagna del leader. Affiancata dalla senatrice Maria Rosaria Rossi, interviene con comunicati stampa, detta la linea politica e sbarra la strada ai «traditori« capitanati da Angelino Alfano. Riscuotendo consenso e spiazzando i colonnelli azzurri. Basta un passaparola mattutino lanciato da Francesca, che in un attimo le guardiane dell’ortodossia berlusconiana si schierano. De Girolamo, osservando molte di loro ripudiare antiche amicizie, rassegnata annota: «Da politico ammetto di provare tristezza verso coloro che si affrettano a commentare il nulla solo per guadagnarsi un posto in Paradiso ».

francesca pascale nunzia de girolamo

Il quotidiano racconta poi in un articolo a firma di Filippo Ceccarelli cosa sta succedendo con le altre:

A questo punto, e quindi nella giornata di ieri, passato e presente, monarchia e democrazia, sfera pubblica e sentimenti personali, realtà e immaginazione comunque si aggrovigliano in un quadro che, come non di rado accade in Italia, un po’ fa ridere, un po’ fa impressione e tutte e due le cose insieme.

francesca pascale nunzia de girolamo 2

Ma non c’è solo lei, racconta Ceccarelli:

Tale effetto misto, per dire, risuona tra le righe delle parole dell’onorevole Giammanco (la «Gabry » del bigliettino imperiale spedito in coppia con Nunzia nella prima seduta della XVI legislatura) che stabilisce una impegnativa corrispondenza tra lo sfogo di Francesca, identificata con «la stragrande maggioranza dei nostri elettori». D’altra parte, sempre dal punto di vista del linguaggio e dei suoi utili specchietti appare significativo che nella nota dell’onorevole Santelli, invero più problematica, Berlusconi venga qualificato di sfuggita non come il presidente, il nostro leader, la nostra guida, il nostro padre (eh sì, anche questo appellativo è risuonato fra le pieghe del dibattito), ma come «il suo compagno». Suo, s’intende, di Pascale, promossa al rango di interprete della volontà generale del partito e definitiva protagonista della sua vicenda.

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