Il coming out di Gianni Amelio
28/01/2014 di Alessandro D'Amato
Gianni Amelio fa coming out. Il regista, in occasione della presentazione del suo documentario invitato alla Berlinale “Felice chi è diverso” ammette pubblicamente di essere omosessuale, con una punta d’ironia:
Adesso il suo documentario Felice chi è diverso, invitato alla Berlinale nella sezione Panorama, raccoglie le storie di uomini che sono stati giovani quando gli omosessuali non esistevano, se non in una vita clandestina temuta, perseguitata, irrisa. È un film molto bello, che comunica la felicità carnale e la bellezza di una giovinezza difficile e nascosta, e la serenità raggiunta negli anni nell’accettazione di sé e del proprio posto nel mondo. Questo film è il suo modo di fare coming out? «Alla mia età sarebbe un po’ tardivo, forse ridicolo. Altri dovrebbero essere i coming out davvero importanti, di chi froda il fisco per esempio, di chi usa la politica per arricchirsi. Comunque credo che chi ha una vita molto visibile abbia il dovere della sincerità: e allora sì, lo dico per tutti gli omosessuali, felici o no, io sono omosessuale».
Natalia Aspesi, che firma l’articolo su Repubblica, ricorda un altro aneddoto raccontato da Amelio:
Oggi Ninetto Davoli ha 64 anni, ed è con i suoi riccioli bianchi e il gran sorriso, molto bello; parla della sua poverissima famiglia, che da un paesino calabro si era stabilita in una baraccopoli romana, sino all’incontro casuale con Pasolini, «che mi cambiò la vita». Quando Amelio aveva quindici anni, un suo professore gli disse, «un omosessuale o guarisce o si suicida». Oppure come i tanti protagonisti del film, diventa vecchio e felice, proprio perché diverso.
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