Il creazionismo cresce come un tumore

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L’IMPOSSIBILE EQUIVALENZA – Lo stato dell’arte dice che la teoria evoluzionista è l’unica che abbia dignità scientifica e che sia fondata su fatti e dati ripetibili e riscontrabili, una dignità per nulla intaccata dai tanti «anelli mancanti» che non siamo ancora riusciti a rintracciare tra le memorie fossili del nostro pianeta, del quale conosciamo per certo verità indisputabili che portano a smentire ad esempio che il mondo e gli universi siano stati creato solo 6.000 anni fa come dice la Bibbia. Una datazione dell’universo decisamente incompatibile con le conoscenze attuali che stimano sui 13 miliardi di anni la sua età, con un margine d’errore di più o meno 37 milioni di anni, al confronto dei quali i 6.000 della Bibbia sono un nulla, com’è un nulla il nostro pianeta al cospetto dell’universo. Un baraccone decisamente sovradimensionato, per formare il quale la divinità avrebbe impiegato miliardi di anni al fine di far sbocciare su un micro-pianeta la diversità della vita e dotare una di queste forme di vita di anima e intelligenza, farsi infinitamente piccolo per comunicare ed imporre loro l’adorazione di lui stesso in quanto creatore e godersi lo spettacolo, per un lasso di tempo ridicolo in confronto a quello impiegato per allestire tutta la faccenda . Una fantasia affascinante alla quale credono ancora in tantissimi.

EPPUR CI CREDONO – Negli Stati Uniti un sondaggio Pew Research, ribadito a breve distanza da uno studio governativo, ha trovato che circa il 60% degli americani crede nell’evoluzione, ma solo la metà di questi crede all’evoluzione senza intervento divino da qualche parte. Un preoccupante 33% crede invece che Dio in persona abbia disposto tutto com’è e insieme fanno quasi il 60% di persone che credono che siamo così come siamo perché Dio ci ha fatto così. Interessante è notare che i repubblicani sono più creazionisti dei democratici e che ben il 64% degli evangelici crede che gli uomini siano stati creati e siano sempre esistiti così come sono adesso fin dall’inizio dei tempi, una credenza condivisa da appena il 15% dei protestanti in generale. La ricerca governativa ha concluso che a credere all’uomo creato così com’è da Dio è il 37%, confermando gli ordini di grandezza rilevati a Pew e un circa 60% che crede nell’intervento divino nell’evoluzione.

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