Narciso Contreras: il fotografo premio Pulitzer licenziato per aver ritoccato una foto della guerra in Siria
24/01/2014 di Valentina Spotti
Con le sue foto, che testimoniavano gli orrori della guerra in Siria, aveva vinto insieme a quattro suoi colleghi il Premio Pulitzer 2013. Ma ora Narciso Contreras, un fotoreporter freelance messicano che fino a ieri collaborava con Associated Press, è nei guai per aver falsificato una foto, scattata proprio durante il conflitto siriano.
LA FOTO DELLA GUERRA IN SIRIA MANIPOLATA – La foto in questione, scrive l’Independent, è stata scattata lo scorso settembre da Contreras, che ha immortalato un ribelle siriano accovacciato a terra con un fucile in mano. nell’angolo inferiore sinistro della foto originale, tuttavia, c’era anche una telecamera appoggiata a terra: un elemento che, secondo il fotografo, avrebbe disturbato la composizione dello scatto, distraendo il lettore. Così Contreras ha deciso di rimuovere digitalmente quella telecamera, lasciando l’angolo vuoto.
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COLLABORAZIONE FINITA E TUTTE LE FOTO RIMOSSE – Una falsificazione confessata dallo stesso fotografo al proprio editore soltanto due giorni fa, aggiungendo anche di essersi pentito di aver «ritoccato» una delle sue foto. Ma la Associated Press ha preso sul serio la questione, annunciando di aver interrotto ogni rapporto di collaborazione con il fotografo vincitore del Premio Pulitzer e di essere intenzionata a rimuovere dal proprio archivio online tutte le fotografie scattate da Contreras. Il fotografo avrebbe falsificato soltanto quello scatto: Contreras è autore di altre 494 fotografie pubblicate nell’archicvio di AP e nessun’altra immagine sarebbe stata ritoccata fin dall’inizio della sua collaborazione, nel 2012. Ma, comprensibilmente, Associated Press ne fa una questione etica: quel «ritocchino», pur non inficiando il significato della foto, rappresenta comunque una violazione dei principi di «verità e accuratezza» che sono alla base del lavoro dell’agenzia di stampa statunitense. «La reputazione di AP è una questione di primaria importanza – ha dichiarato Santiago Lyon, vicepresidente e direttore – E quando vengono commesse violazioni al nostro codice etico reagiamo in modo netto. Rimuovere elementi dalle nostre fotografie è una cosa totalmente inaccettabile».
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«MI VERGOGNO DI QUELLO CHE HO FATTO» – Narciso Contreras, dal canto suo, ha spiegato di aver clonato pezzi dello sfondo circostante per nascondere quella videocamera lasciata dal collega, convinto che l’oggetto diventasse elemento di distrazione e che, in fin dei conti, rovinasse la sua foto. Ma ora il fotografo ammette: «La mia decisione è stata sbagliata. Mi vergogno di quello che ho fatto. Potete sfogliare tutto il mio archivio e non troverete nessun altro caso come questo. Probabilmente ero molto stressato, in un momento difficile. Ma sì, l’ho fatto, e ora devo assumermene le conseguenze.
(Photocredit: Narciso Contreras/AP/LaPresse)
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